C'è un secondo fermo per il brutale assassinio dell'ex direttore di banca Giovanni Caramuscio, 69 anni, ammazzato lo scorso 16 luglio a Lequile, in provincia di Lecce, durante un tentativo di rapina, mentre prelevava soldi allo sportello del bancomat insieme alla moglie.

L'ACCUSA: OMICIDIO AGGRAVATO IN CONCORSO
Il fermato è un 28enne italiano, originario di Tricase, ma residente a Lequile. E' accusato di essere complice di Macaj Paulin, l'albanese 31enne beccato il giorno dopo l'accaduto e ritenuto l'esecutore materiale del delitto (avrebbe esploso lui i colpi di pistola risultati fatali alla vittima). Entrambi devono ora rispondere di omicidio aggravato in concorso.

TRADITO DALLA FELPA
Il giovane salentino è stato fermato dai carabinieri del reparto operativo in forza al comando provinciale e alla compagnia di Lecce. A "tradirlo" sarebbe stata la felpa di colore scuro a maniche lunghe che il giovane indossava durante il tentativo di rapina sfociato nel sangue. Indumento trovato dai vigili del fuoco in un pozzo.

LE IMMAGINI DELLA VIDEOSORVEGLIANZA
Dalle immagini dei filmati della videosorveglianza analizzati dagli investigatori, la felpa era indossata dalla persona che non impugnava l'arma del delitto. Il 28enne è stato rinchiuso nel carcere di Lecce.