Franco Esposito

Telefona quasi tutti i giorni, spesso nel cuore della notte. Lei è così, non tiene mai conto della differenza di fuso orario. Siamo amicissimi da anni, qualsiasi licenza le è  consentito.. Può petmettersi di tutto e di più, in nome non solo dell'amiciia antica e dell'infnita stima che lei ha conquistato attraverso l'alta qualità del suo lavoro di inviata speciale de La Repubblica. Puntuale e detttagliata, Emanuele Audiso ha la bontà di informarmi, nei minimi dettagli e in tutti i misteriosi anfratti di questi ambigui momenti, su quelli che lei definisce con espressione papale, chiarissima “I Giochi che nessuno vuole più”.

E aggiunge, e, nessun cittadino di Tokyo crede che le olimpiadi prossime alla partenza possano avere davvero un corretto inizio o una buona fine. “Il fattore dominante, credimi', è la paura. Ne avverto tanta anche addosso a me, non so come farò ad arrivare alla fine, se mai i Giochi avranno inizio”. 

Emanuela, Manù, è prodiga di dettagli. Una sorta di prezioso, completo notiziario giornaliero a mio uso e consumo e, da oggi, anche una notevole comodità per La Gente d'Italia. “Ti racconto l'ultima, serve a darti il quadro nuovo e totale della situazione. “Anche l'imperatote, inaspettatamente, ha espresso preoccupazioni e perplessità”.  Intanto continuano a fioccare le rinunce. Quella di Matteo Berrettini, tennista italiano finalista a Wimbledon, è l'ultima in ordine di tempo. “Infortunio vero, non è una tattica. Sono devastato dal dolore alla coscia, ci rivedremo agli Us Open”. 

I Giochi nessuno li vuole più. Tokyo è sempre più scettica, pssa dalla sfiducia alla rassegnazione. “Qui si teme addirittura la catastrofe”, e penso all'inviata di Repubblica mia grande amica nell'atto di toccare ferro o qunto di più solidìo mentre pronuncia la frase fatidica. Manù è da settimane in Giappone, a Tokyo, costretta praticamente a vivere da reclusa. Vietati gli spostamenti, sarà così anche durante le gare che si dispueranno senza tifosi stranieri. Il botto sembra sicuro, ma i giapponesi puntano a limitare i danni. “Sai quanto è costato questo scherzetto al loro governo?”. Manuela finge di farle, le domande. Non chiede consensi o commenti, lei sa tutto di questi Giochi maledetti. “I costi sono lievitati. Poderosa l'impennata verso l'alto, l'olimpiade che non si dovrebbe fare costa ai giapponesi ventotto milioni di dollari. In un Paese, credimi, oggi travolto dalla quarta ondata della pandemia”. 

Il Giappone –  ricorda la mia amica – è stato il primo Paese asiatico a prendere parte all'Olimpiade e il primo a vincere medaglie. E anche il pirmo candidarsi e a vincere la possibilità di organizzare anche l'Olimpiade del 1940, mai disputata. I Giochi gli sono in passato serviti per presentarsi al mondo in qualità di Paese alla pari delle potenze occidentali dell'epoca. Tokyo è stata anche la prima città asiatica ad ospitare per la seconda volta i Giochi Olimpici estivi. “Ma qui il rischio di un disastro mi sembra davvvero molto alto. Non vorrei che...”. 

Tokyo si scopre sul bavero di una tragedia. Quese olimpiadi rischianno di diventare “I Giochi proibiti”. Emanuela Audisio non nasconde preoccupazioni e timori. “Se ne sono inventata un'altra, è fresca fresca di giornata. Per coinvolgere ancora di più le regioni nordorientali del Paese, alcune gare di baseball e softball saranno disputate nello stadio Azuma di Fukushima. Mi auguro con tutto il cuore che la trovata funzioni”. ,

 Ma è o non è  il Giappone anche il Paese del boom economico? Quello degli anni Sessanta lo era, giovane e dinamico. Nel 2021 si presenta “con un andamento demografico negativo, endemico il problema dell'invecchiamento della popolazione. Secondo gli economisti giapponesi, i tassi di crescita sono bassi”. Un Paese che deve riprendersi dal disastro, il Giappone. “Al centro storicamente del cosiddetto venennio perduto, la pandemia e il posticipo dei Giochi previsti nell'estate 2020. Anche se la quarta ondata e la variante Delta vengono contenute in maniera efficace”. 

La decisione di bandire gli spettatori dagli eventi avrà un costo di quasi un miliardo di dollari. Certo l'effetto riparatorio potrà arrivare in parte dagli introiti televisivi. I guadagni migliori destinati a stimolare “la crescita economica del Paese”. La tenuta dei Giochi e la capacità di contenere i contagi rappresentano le principali preoccupazioni per il prmio ministro Suga, discusso e contestato successore di Abe Shinzo. Il tasso di consenso è sceso  dal settanta al quaranta per cento. 

Toni confidenziali, mai barlumi di ufficialità peraltro non conseniti, affiorano dai toni appunto amicali della preziosa amica presente da quindici giorni in Giappone. Il suo non è un notiziario, ma un autentico bollettino di guerra. Il tifo è virtuale, il virus vero. Nuovi casi al Villaggio Olimpico, non un lazzaretto ma quasi. Due calciatori del SudAfrica, Thabiso Monyane e Kamohelo Mahlats positivi al controllo. E anche un tecnico non ha superato la prova del tampone. La nazionale under 23 è stata messa in quarantena. Ma toccherà proprio a lei affrontare il Giappone il 23 luglio. Sei atleti britannici isolati per aver viaggiato con un cittadino positivo. I nuotatori staffettisti della Polonia costretti a tornare immmediatamente a casa. I sei non hanno fatto neppure in tempo a raggiungere il villaggio. I dirigenti polacchi ne avevano sbagliato l'iscrizione alle gare. Quando il grottesco fa paio col dramma.