Italiani all'estero? Figli di un dio minore. Il governo indica le modalità di funzionamento del green pass per i vaccinati, "ma gli italiani all'estero che si sono immunizzati nel loro Paese di residenza "come potranno vedere riconosciuta la validità del vaccino?". Se lo è chiesta, ieri, l'on. Fucsia Nissoli, esponente di Forza Italia (eletta nella circoscrizione estero) depositando un'interrogazione al Ministro degli Esteri Luigi Di Maio nella quale, ha spiegato la parlamentare "ho chiesto di fornire indicazioni certe se agli italiani iscritti all'Aire e vaccinati nello Stato estero di residenza sia riconosciuta valida la certificazione di avvenuta vaccinazione così come rilasciata dalle competenti autorità estere e se questa possa essere usata come il green pass".

E qualora non vi fosse tale automatismo, ho chiesto di “indicare come ottenere il riconoscimento di tali vaccinazioni estere". Sulla stessa lunghezza d'onda anche l'onorevole del Pd (pure eletto all'estero) Nicola Carè, il quale, a sua volta, ha interrogato il ministro della Salute, insieme ai suoi colleghi Andrea Rossi, Umberto Buratti, Gavino Manca e Pietro Navarra per sapere quali misuri urgenti, ha intenzione di adottare Speranza “per giungere a una soluzione immediata che consenta ai cittadini iscritti all'Aire e a tutti coloro che, pur non essendo iscritti al SSN si sono comunque vaccinati in Italia, di poter accedere al green". E' necessario secondo Carè "risolvere il fatto che molti cittadini iscritti all'Aire e vaccinati in Italia lamentano il fatto che non essendo in possesso della tessera sanitaria, non riescono a scaricare il green pass con tutti i limiti odierni e futuri che questo comporta". Risultato: niente viaggio nel Belpaese. Ed estate rovinata.