di Lucio Fero

Vaccinarsi sì, vaccinarmi anche no: un pensiero così non è poi un fiore così raro e nuovo nella flora degli usi e costumi contemporanei. C'è il No Vax, quello che i morti sono finti, anzi inventati per farsi dare i soldi (non è chiaro chi darebbe i soldi a chi ma non importa), quello che Covid è influenza venduta da planetario complotto come pandemia, quello che i vaccini sono BigPharma che fa i miliardi su cavie umane, quello che si rifiuta di sperimentare farmaci...

C'è il No Vax, soprattutto quello che fino a che una cosa non accade a lui proprio a lui è certo che non esista e fa della sua letterale ignoranza la sua scienza. Il No Vax è una figura, una forma culturale irredimibile quanto antica, antica quanto l'umanità. E' il pensiero magico, è la negazione della realtà quando questa si fa scomoda e paurosa, è, da sempre, la gente impaurita e feroce che brucia le biblioteche i i libri.

Il No Vax è un malato terminale della ragione, non può guarire. Ha diritto a cure palliative ma la sua patologia è senza remissione. Ma non è lui, non è io No Vax che si vaccina con il braccio degli altri.

Ora la stampa li chiama Boh Vax, definizione molto, molto gentile. Boh Vax gli indecisi, gli attendisti gli io anche no. Milioni, milioni di italiani. Quelli che: si muore di meno, ci si ammala di meno in forma pesante e grave, succede perché gli altri si sono vaccinati, quindi io mi sfilo, che mi vaccino a fare? Devo fare le ferie, adesso non ho tempo e voglia.

Ma, soprattutto, sono andati avanti gli altri, la situazione è migliorata, a che serve anche il mio braccio? Mi sottraggo, mi faccio furbo, evito un fastidio e usufruisco del Covid calato per via di altrui vaccinazione. Nel cosiddetto Boh Vax c'è il riflesso di uno stile di vita: quello della res publica senza amici e neanche alleati.

Res publica senza amici: prendiamo la causa più nobile, niente meno che l'onestà e la legalità. I corpi sociali delegati a presidio e tutela di entrambe si definiscono e agiscono per via e modalità da corporazione. Buona parte della magistratura, di fronte al fatto di una media durata di sentenza di Appello tra i tre e i quattro anni, fieramente si cura di giustificare se stessa, fieramente identifica se stessa con il valore supremo, per nulla si cura e nessun reale valore dà alla res publica. Che poi nel caso sarebbe un processo che porti al cittadino sentenza e sentenze in tempi che non sono e non dovrebbero essere quelli della Magistratura.

Res publica senza amici: sindacati della scuola che, analogamente alla Magistratura, intendono e praticano la scuola come al servizio precipuo e principale di chi ci lavora. Chi ci studia o ci dovrebbe studiare è entità accessoria mentre sarebbe la res publica.

Res publica senza amici, perfino nei diritti civili: una identità sessuale glacificata in lobby di pressione di fatto ha legato ad ogni eventuale legge a tutela di gay e trans l'obbligo di riconoscere per via legale una condizione soggettiva anche quando questa non sia oggettivizzata da un cambio di sesso. Niente res publica, niente interesse pubblico e collettivo e tanto meno interesse principale, ciò che importa è il timbro di lobby.

Anche politica e informazione sono tutt'altro che amici o alleati della res publica. M5S che sulla giustizia si fregia di finta onestà e se ne frega e sfregia la cosa pubblica della giustizia realmente amministrata. Il Pd che va dietro a M5S sulla giustizia e dietro alle impronte di lobby dentro la legge Zan. Salvini e Meloni che coltivano, accudiscono e spacciano una destra che individua la libertà nel rifiuto delle regole, una destra che cannibalizza la sua cultura originale. E non è calcolo, è natura: Salvini e Meloni esaltano e stuzzicano e blandiscono il non vaccinarsi e il no green pass non per inseguire sei milioni di potenziali voti elettorali, lo fanno perché inseguono se stessi, scoprono se stessi.

Sono loro a pensare sia res publica possa esistere, salute pubblica possa essere vaccinandosi con il braccio degli altri. Le Regioni son due anni che si impegnano ad ingraziarsi il peggio e il comodo. Giornali, tv? Anche qui esisterebbe una res publica minima da esigere e garantire, ma quale mai può essere quando il Tg1 della Rai del 20 luglio per più volte annuncia: "più di 60 milioni di italiani vaccinati" non essendo in grado di percepire la differenza tra dosi somministrate e individui vaccinati?

Infine, ultime ma non ultime, le categorie e i loro rappresentanti. Chiunque subisca limitazioni nell'attività annuncia e denuncia la morte imminente della propria attività (sorvolando su ristori, riaperture e violazioni di massa dei protocolli spesso immaginari). Al fondo di ogni discorso risuona e riposa un concetto del tutto sdoganato: mors tua, vita mea. Se qualche decina al giorno di morti in più voglion dire la vita della mia bottega...

Geografie che coincidono: la mappa sociale della bassa scolarizzazione si sovrappone facilmente a quella dello io vaccinarmi anche no. E la mappa sociale dell'evasione fiscale si sovrappone facilmente a quella delle categorie mors tua vita mea. Tu chiamale, se vuoi, coincidenze.