Riforma della giustizia: parti ancora distanti, ma in maggioranza si continua a trattare. Anche ieri la guardasigilli Marta Cartabia ha incontrato il presidente del Consiglio Mario Draghi nel tentativo di trovare un punto d'incontro sulla riforma del processo penale, dopo le richieste dei 5 stelle i quali invocano modifiche al testo, in particolare per quanto concerne prescrizione e improcedibilità, in continuità con la precedente riforma Bonafede.

E' stato proprio il leader in pectore del Movimento, Giuseppe Conte, al termine dell'incontro con i deputati grillini alla Camera, a mettere le cose in chiaro, lanciando un vero e proprio monito al premier: "in pochi giorni capiremo se le nostre richieste hanno trovato accoglimento o meno. E' chiaro che una prospettiva di fiducia senza alcune modifiche sarebbe per noi difficile", ha sentenziato l'avvocato.

Detto questo, "non voglio neppure considerare l'ipotesi in cui non venga modificato il testo" il suo diktat. Secca la replica di Iv che tramite l’ex ministra Teresa Bellanova (Iv) ha parlato di “tentativo di ricatto inaccettabile messo in atto dal leader in pectore del M5S per tenere sulle corde l'esecutivo”. A peggiorare le cose, con il rischio di un ulteriore allungamento dei tempi, sono arrivate le richieste di Forza Italia di allargare il perimetro del contenuto della riforma Cartabia, inserendovi dentro anche l'abuso d'ufficio. Richieste giudicate inammissibili dal presidente della Camera Roberto Fico.