Palermo progetta di chiudere le spiagge domenica notte. La Sardegna vive nell'incubo di ritorno, Ferragosto di contagi dopo la movida senza freni. Gli ospedali dell'isola sono di nuovo al limite. Record di turisti in Sicilia, ma anche di contagi. In arrivo la stretta, a questo punto inevitabile. L'isola ridiventa zona gialla; idem la Sardegna. Gli albergatori temono il dejà vu del 2020. Disdette a bizzeffe a fuga di clienti. 

In Sicilia 968 nuovi casi di covid nelle ultime ventiquattrore. Come l'isola nessuno in Italia, un triste avvilente primato. L'incidenza attuale della Sardegna è 142 casi per 100mila abitanti. In Italia la media è 68. "La zona gialla è inevitabile", è la dichiarazione di resa dell'assessore alla Sanità della Regione Sicilia, Ruggero Razza. Il ritorno nella fascia delle restrizioni è una previsione matematica e drammatica, ma ormai certa. Presto si sfioreranno i parametri previsti dalla legge. Il tasso di saturazione è del 14,1% nei reparti ordinari e del 7,1 in rianimazione, dove la soglia critica è del 10%. 

Feste notturne nelle località di mare in molti paesi della Sardegna vengono riproposte con sconcertante ossessiva, aggressiva regolarità. Proprio quello che statistici e virologi teorizzavano all'inizio dell'estate. Ormai ci siamo, l'incubo di Ferragosto si ripete. La Sardegna accoglie navi e aerei a pieno carico. Gli hotel continuano a incassare prenotazioni; si rivedono gli stranieri. Parimenti si cominciano però a temere le disdette di massa e il rientro a casa anticipati. I contagi aumentano. I dati non autorizzano ancora il ritorno alla zona gialla, ma gli ospedali si riempiono. 

Isole comunque a rischio, Sicilia e Sardegna. Il tutto esaurito in Sicilia, in queste settimane. Le ultime stanze disponibili  vendute a prezzi record. Gremiti i ristoranti, sold out le gite in barche, numeri eccezionali mai conosciuti prima alle Eolie, alle Egadi, nel Trapanese. Festival musicali, aperitivi al tramonto, visite nei parchi archeolgici.  Ma anche complice il caldo torrido, quarantanove gradi mercoledì a Siracusa, il picco più alto nella storia dell'isola, e la piaga degli incendi. Una pagina nerissima. Colonne di fumo e voli di canadair. Come se gli appelli al rispetto delle regole non fossero serviti a niente, anche nell'ambito della pandemia. 

In Sardegna c'è di ipotizza che da lunedì il sogno della vacanza debba rifare i conti con le mascherine obbligatorie e le limitazioni per bar, ristoranti e teatri. A Cagliari la movida ha superato prudenza e regole. Il capoluogo registra infatti il numero più alto di casi ogni 100.000 abitanti in Italia, 317 negli ultimi sette giorni. In difficoltà gli ospedali, i contagiati affollano e intasano i pronto soccorso. Le ambulanze covid vengono dirottate verso il policlinico universitario, afflitto anch'esso da lunghe code. Annunciata l'apertura di nuovo reparto covid. "Sto cominciando a rivedere troppe lacrime tra gli operatori sanitari stremati", si dispera il direttore sanitario degli ospedali, Sergio Marraccini. 

Palermo progetta la chiusura delle spiagge. Operazione peraltro molto complessa in ragione dei centinaia di chilometri di costa. La Regione Sicilia ci prova con lo stop alle tavolate chilometriche nei ristoranti (quattro persone a tavola il limite), sia al chiuso che all'aperto. Vissuta di striscia la prima ondata, quella che mise in ginocchio Bergamo e Milano, la Sicilia si trova ora nell'epicentro dell'epidemia. Attenuata appena dalle vaccinazioni che procedono spedite, finalmente. 

A Porto Cervo parlano di "maledizione di mezza stagione". Lo stesso copione dell'estate 2020. Basta rileggere le cronache di quei giorni per avere il quadro preciso di quanto accade in queste ore in Costa Smeralda. Locali chiusi in fretta e furia, yacht in ripartenza, folle di turisti in fuga, i ragazzi a centinaia isolati nelle villette trasformati in rifugi dove consumare la quarantena. Gli albergatori non lo dicono per scaramanzia, ma il timore delle disdette prende piede, aumenta giorno dopo giorno, gonfiandosi praticamente da un'ora all'altra. "Anche se al momento non sta succedendo", comunica il titolare dell'Hotel Cagliari con osservatorio su tutto il Sud, Davide Collu. 

In Sicilia sono entrati nell'ottica che ci sarà un rialzo del numero di positivi al covid. "In giro avremo almeno due milioni di persone in più tra turisti e lavoratori che rientrano  per le ferie", informa l'assessore regionale alla Sanità. Numeri che pesano, insieme con la voglia di libertà di giovani e meno giovani che hanno vissuto senza badare alle restrizioni. La situazione preoccupa e allarma, anche se i turisti stranieri sono in diminuzione. Le isole davanti alla Sicilia ci aggiungono poi del loro, provocando danni. A Pantelleria bloccato un party con trecento invitati. 

Sulla costa Ovest della Sardegna, l'Horse country di Arborea, il posto delle cozze migliori, le più saporite, sta vivendo un autentico boom di arrivi e pensa già a settembre. La struttura avrà ospiti da tutto il mondo. Arborea accoglierà il campionato del mondo endurance. Cavalli che arriveranno in aereo proprio per le gare, un'infinità di nazioni si sfideranno tra stagni e pinete. E non è escluso che vadano al galoppo  anche i contagi. All'Horse country incrociano le dita. "L'augurio che ci facciamo è la situazione migliori in pochi giorni giorni". Ma sono sempre loro, solo loro, quelli della movida di Ferragosto a rendere pesante la situazione. Chiedono di divertirsi senza regole, e in casa non intendono stare. Preso a pernacchie chi si azzarda a chiedere loro prudenza e controllo.