di Matteo Forciniti

Si sta facendo sempre più infuocato lo scontro tra i club europei e le nazionali che la prossima settimana saranno impegnate per le qualificazioni ai Mondiali del 2022. Seguendo l'esempio della Premier League inglese e della Liga spagnola, anche la Lega Serie A ha preso ufficialmente posizione appoggiando la decisione dei club di non far partire i giocatori verso le nazioni considerate a rischio Covid che implicherebbe un periodo di quarantena obbligatorio di 10 giorni al ritorno in Italia. La Lega di A non ha inviato ancora nessuna lista specifica dei paesi e dei calciatori coinvolti ma con ogni probabilità lo scontro riguarderà specialmente il Sud America dato che molti dei suoi paesi rientrano nella lista rossa emanata dal governo italiano. Attualmente, all'interno delle restrizioni che scadranno il 30 agosto è inserito anche l'Uruguay a dispetto dei numeri del coronavirus che oggi sono molto migliori rispetto ai mesi scorsi. Con una campagna di vaccinazione tra le più veloci al mondo che ha appena superato il 70% della popolazione e con solo 1242 persone al momento positive, l'Uruguay viene ancora considerato inverosimilmente una minaccia dalla burocrazia italiana. 

Il 2, il 5 e il 9 settembre la Celeste sarà impegnata contro Perù, Bolivia ed Ecuador in tre incontri fondamentali per le qualificazione ai prossimi Mondiali. Queste partite -così come le altre del girone sudamericano- sono tuttora a forte rischio vista l'opposizione partita dall'Europa. La quarantena di 10 giorni al rientro dei calciatori -sostiene l'accusa delle società- farebbe saltare eventuali partite e interromperebbe di fatto l'attività degli atleti con possibili conseguenze anche sul loro stato di forma.

"La Lega Nazionale Professionisti Serie A" -si legge nella nota del massimo campionato italiano- "comunica che, in occasione della finestra FIFA di settembre 2021, sosterrà in ogni sede la decisione dei propri Club di non rilasciare i calciatori convocati dalle rappresentative nazionali per giocare in paesi al cui rientro in Italia sia previsto l'isolamento fiduciario in ottemperanza alle disposizioni di legge vigenti in materia di virus Sars-Cov-2. Diversamente la decisione della FIFA di non estendere le eccezioni alle convocazioni per i paesi dove sussista un obbligo di quarantena al rientro (circolare 1749 FIFA) e le diverse limitazioni connesse alla diffusione della pandemia creerebbero disparità competitive per le squadre che consentissero ai propri tesserati di viaggiare in tali paesi".

Tra i 26 convocati uruguaiani per il turno di qualificazione ben 12 sono a rischio esclusione e tra questi ci sono 7 calciatori che giocano in Italia: Diego Godín (Cagliari), Matías Viña (Roma), Lucas Torreira (Fiorentina), Rodrigo Bentancur (Juventus), Matías Vecino (Inter), Nahítan Nández (Cagliari) e Gastón Pereiro (Cagliari). C'è incertezza anche sulla convocazione dell'ex Fiorentina Martín Cáceres che attualmente si trova svincolato ma potrebbe restare in Serie A.

La Auf, la federazione calcistica dell'Uruguay, è stata categorica: tutti i convocati sono attesi per la giornata di lunedì a Montevideo dove saranno a disposizione del maestro Tabárez. "Noi siamo guidati dalle decisioni che sono state prese il 5 agosto al consiglio della FIFA. Non è un capriccio del presidente, sono stati consultati i diversi gruppi interessati. Non è una novità tra l'altro, sembra strano che adesso arrivino queste lettere" ha dichiarato il presidente della Auf Ignacio Alonso a Radio Sport890.

La decisione è adesso in mano alla Fifa che dopo un'iniziale intransigenza si è mostrata più aperta al dialogo auspicando un piano simile a quello realizzato in occasione di Euro 2020. Il presidente della Fifa Gianni Infantino è stato chiaro: "Senza i convocati delle nazionali rischiamo di falsare i Mondiali" ha avvertito.