Inferno o Far West? Libera scelta sul nome, qualsiasi versione funziona purtroppo benissimo come fotografia dell'ultimo fine settimana di agosto in Campania. Un week end all'insegna della follia. Quella doc, completa e precisa. La movida impazzita, e non solo. Anche Capri e Ischia hanno contribuito, pure sotto aspetti diversi. La cronaca nera si è dovuta occupare anche degli accadimenti sulle isole del sole e del mare. Mete ambite, forse troppo, dai turisti che in massa, e in maniera talora spaventosa, italiani soprattutto, si sono ripresi il ruolo di vacanzieri. É ampiamente certificato: otto contagi su dieci riguardano chi rientra dalle isole, nessuna esclusa, campane, sicule, sarde. Dove si ragiona in maniera folle: "La mascherina è da sfigati".

In Campania è  accaduto di tutto, e c'è scappato purtroppo anche il morto. Un giovanissimo, diciotto anni, pugile definito promettente, un talento che sognava di diventare un campione del ring. Gennaro Leone colpito a morte da una coltellata alla gamba in una stradina di Caserta, via Vico. Il colpo letale gli ha tagliato l'arteria femorale. Arrestato un coetaneo di Caivano, paesino al limite delle province di Napoli e Caserta.

La giovane vita di Leone si è spenta anch'essa nell'ambito della movida violenta. Una piaga, ormai. La colpa del giovane? Aver guardato una ragazza. Incensurato lui, frequentatore di una compagnia di booy scout, e anche il suo carnefice. La movida fuori delle regole si è elevata ormai a piaga sociale. É diventata fuori legge nei suoi molteplici aspetti delinquenziali, mascherati con voglia di allegria e di divertimento. "I giovani vogliono essere liberi, non tollerano i lacci". 

Quelli della movida, giovani e meno giovani, ne combinano di ogni. Autentici pericoli pubblici nelle strade e nelle piazze nei fine settimana. All'insegna della più totale anarchia, li vedi stipati come sardine nei vicoli dell'elegante rione Chiaia, a Napoli. Anche qui episodi di cronaca nera: risse e sparatorie. L'inferno baretti al Vomero principia in via Aniello Falcone, prima di incontrarlo effettivamente il Vomero. Da tempo è in atto una vera e propria guerra tra i residenti e i gestori dei locali. Una marea di giovani continua intanto ad affollare l'area. Il risultato? Caos e disagi. 

La bagarre è l'abitante abitudinaria di tutti i fine settimana ai Quartieri Spagnoli. Dove si è aperto il fronte "movida selvaggia". Una moltitudine di ragazzi si riunisce senza mascherine, né rispettando il distanziamento: balli e canti fino all'alba. Città e movida senza regole anche al Centro Storico. "Decumani terra di nessuno", protestano i residenti, furibondi, inviperiti, incazzati neri, per gli ultimi accadimenti e l'assoluta assenza di controlli da parte delle forze dell'ordine. La  zona di Spaccanapoli è ad alto rischio nei fine settimana. 

Volete l'ultima? Un giovane si è arrampicato lungo il muro esterno dell'Istituto Orientale, in via San Giovanni Maggiore Pignatelli, di fianco all'Università Federico II. L'arrampicatore improvvisato, probabilmente sotto l'effetto di alcol e droga, è caduto durante l'assurda arrampicata ed è finito all'ospedale. Nome, cognome, età? Andrea Orfè, trentaquattro anni, ha fatto un volo di cinque metri. 

Dopo la bislacca impresa non riuscita,si è scusato per la bravata, ha assicurato che non ci proverà mai più e ha consigliato ai coetanei di non imbarcarsi in avventure di questo strampalato tipo. "Mi sento un miracolato". Un pentito vero o semplicemente momentaneo?

Quella di scalare lampioni e palazzi pare siano le ultime sfide di tendenza degli scomposti animatori della movida napoletana. E c'è pure un precedente: un ragazzo mortì cadendo dall'obelisco di San Domenico Maggiore. Nella zona,  invasa dai ragazzi, è sempre viva la polemica sulle notti a base di droga e alcol. "Ora basta, serve un presidio di polizia", arringano i residenti, che definire disperati significa adottare un tenero eufemismo. 

Capri si segnala alla cronaca nera per una rissa. Anomala se vogliamo, la movida non c'entra e il ceto dei rissaioli mai avrebbe fatto pensare all'esplosione di violenza per così dire cittadina. Protagonisti del fatto due farmacisti, uno studente, un manager, un commerciante e un nulla facente. La notte violenta due passi dal Grand Hotel Quisisana. Una vergognosa sceneggiata. La zuffa ha avuto come innesco un complimento. "Bellissima, che ci fai qui tutta sola? Posso offrirti qualcosa da bere? Usciamo?". L'invito di un trentenne alla giovane che balla sulla pista della discoteca. L'intraprendente dongiovanni non sa che poco più in là c'è il fidanzato della donna. Sono volate parole pesanti, insulti, minacce. 

La situazione è degenerata all'esterno del locale notturno. Spintoni e pugni. La zona esterna del prestigioso Quisisana trasformata in ring. I sei improvvisati boxeur fermati e identificati. Per loro scatterà il Daspo. E la conclusione dell'insolita scazzottata sull'isola, protagonisti mezzi vip, viene bollata dal sindaco Lembo. "Pagina di inciviltà, ma la nostra vita notturna è altra cosa". 

Ischia, per chiudere il cerchio. L'isola verde ha vissuto l'ultimo fine settimana di agosto nel segno del controesodo. Qualcosa di semplicemente pazzesco: assolto ai traghetti per il ritorno a casa di 100mila vacanzieri, tra venerdì e domenica. Mentre sull'isola sono sbarcati almeno 20mila nuovi turisti in una sola giornata. Non si trova un posto in albergo nemmeno a pagarlo in lingotti d'oro.  

L'altra faccia dell'inferno. Quella economicamente bella, però.

di Franco Esposito