di Franco Esposito

Ne ha combinate più di Carlo in Francia. La cronaca - anche quella nera – riempita da trovate puntualmente fuorilegge. Fabrizio Corona non si è mai fermato nella corsa all'illegalità più spinta. E nulla si è negato, neppure il carcere. Una vita borderline la sua, se non di più, molto di più, ben oltre i limiti che la decenza impone. L'ultima l'ex fotografo l'ha mandata in scena a Firenze. Denunciato per truffa. "Pagati sedicimila euro non è mai venuto, non si è presentato agli eventi da noi organizzati. Aveva assicurato la sua presenza, è un truffatore", denuncia in un esposto alla Procura di Firenze l'imprenditore fiorentino rappresentante della società "No Time" che gestisce la Terrazza Marasco e la spiaggia sull'Arno. Le location in lungarno Serritori. 

A Fabrizio Corona viene contestato l'inadempimento di un contratto di partnership commerciale che prevedeva la sua presenza agli eventi. L'imprenditore fiorentino è assistito dagli avvocati Nicolas Pistollato e Massimiliano Bianchi, dello studio legale Alfano-Pistollato. "Il nostro assistito denuncia di aver pagato quasi sedicimila euro per prestazioni mai avvenute". Il classico bidone. 

I legali sostengono che la società "No Time" avrebbe avviato trattative dal gennaio 2021 per una collaborazione con Corona e con la società proprietaria dei diritti d'immagine dell'ex fotografo provvisto di fantasia evidentemente perversa, e con il marchio di abbigliamento Adalet Official. Il contratto prevedevsa innanzitutto la presenza di Corona nel locale per trentacinque giorni, tra il 5 maggio e il 5 settembre. La presenza quantificata contrattualmente in almeno due ore a serata. Incassati i soldi, Corona si è reso uccel di bosco. Mai più visto a Firenze. 

Il contratto prevedeva inoltre la concessione al locale di utilizzare il nome "River Urban Beach by Adalet", la fornitura di divise per il personale, l'evento di apertura della stagione in esclusiva del tour di Corona in qualità di dj. E non è tutto, troppi impegni perchè almeno uno potesse essere rispettato. Il contratto parla chiaro, l'impegno doveva essere totale. Compresa la creazione da parte della srl di un sito web con e commerce per il locale di una pagina Instagram. Come pure la creazione di un barber shop e di un punto vendita Adalet all'interno della struttura. 

Giusto farla breve: Corona avrebbe venduto a "No Time" cose che non aveva. Nel senso che non disponeva della possibilità di onorare in pieno gli impegni assunti. Dopo la sottoscrizione del contratto, la società di Fabrizio Corona avrebbe indicato anche una serie di personaggi che avrebbero potuto partecipare agli eventi del locale sull'Arno. Questo ove mai l'ex fotografo presente in mille imbrogli non solo milanesi non fosse stato disponibile. Perchè ancora in stato di detenzione in carcere. 

Ma ad aprile Corona è stato scarcerato. "Tutto okay, confermiamo gli impegni assunti", aveva assicurato via mail il legale rappresentante della società di Corona. "Ci sarà lui per la data di apertura da metà maggio". In contemporanea la richiesta di seimila euro a titolo di anticipo, entro il quindici aprile. Data poi posticipata causa Covid. L'inaugurazione spostata al 10 giugno, con bonifico effettuato. Corona, via whatsApp, comunica al gestore del locale la presenza di Asia Argento e Morgan, probabilmente entrambi all'oscuro di tutto. Corona parla anche della possibilità di creare all'aperto una palestra e un campo di padel. Grasso che cola per l'ingenuo organizzatore. Corona vendeva chiacchiere o tramava la messa in opera di un piano diabolico. 

Due giorni prima dell'inaugurazione Corona e la sua agente non rispondono più ai messaggi. Si limitano ad inviare una pec in cui spiegano che "il contratto non è più consono alle nostre aspettative di guadagno e il locale non rispetta l'immagine di Fabrizio Corona". In poche parole, sostengono di "non essere stati adeguatamente informati dell'apertura del locale e delle ristrettezze dovute al Covid previste dal Comune di Firenze". Ritengono, inoltre, di non aver avuto alcuna informazione su cosa Corona "avrebbe dovuto fare". 

Okay, ma i soldi avuti come anticipo? Perchè non rimetterli all'imprenditore fiorentino, visto cha la prestazione artistica non ha avuto luogo? Niente: i soldi non sono tornati indietro. Il gestore del locale sostiene di aver informato Corona e la sua società dell'impossibilità di svolgere eventi per l'emergenza Covid. Depositati in Procura tutti i messaggi e le mail che le parti si sono scambiati nel corso dei mesi. 

Corona querelato anche per sostituzione di persona. Nell'esposto viene accusato di aver ceduto uno spazio della spiaggetta sull'Arno per l'allestimento di uno stand, all'insaputa del gestore, a una ditta che vende cannabis legale. Corona avrebbe addirittura già intascato il denaro per la cessione (illegale, chiaramente) dello stand. Questo aspetto che ha dell'incredibile, parto della infinita fantasia perversa del personaggio, ha avuto totale chiarimento da parte del concessionario comunale. La ditta della cannabis bloccata mentre si accingeva a insediarsi nella spiaggia sull'Arno. 

Se le cose stanno come sostiene il denunciante, Corona si sarebbe confermato insuperabile scartiloffista e incomparabile genio del male.