di Luca Crisci

Nella Silicon Valley i miliardari, tra cui Peter ThielElon MuskLarry Page e Jeff Bezos, da qualche anno stanno iniziando a dire sempre più chiaramente che una vita a loro non basta. Unity Technology2045 Initiative e Calico sono soltanto alcune delle startup che stanno inseguendo il sogno dell'immortalità. L'idea che questi uomini stanno portando avanti è che le persone non muoiono perché uno strano personaggio oscuro se le porta via con sé: le persone muoiono per dei problemi tecnici risolvibili. La nuova religione non vede più quindi la morte come parte essenziale della vita, ma come un errore, un problema di cui sbarazzarsi. In questo scenario religioni come il Cristianesimo, nella cui narrazione la morte è elemento fondamentale, andrebbero in seria difficoltà.

Nel 2012 Ray Kurzweil è stato nominato direttore dell'ingegnerizzazione di Google e un anno dopo ha lanciato la startup Calico il cui obiettivo era "risolvere il problema della morte". Kurzweil è molto ottimista, secondo lui chiunque possieda un corpo in buona salute e un buon conto in banca nel 2050 avrà la possibilità di sconfiggere la morte. Forse le sue idee sono un po' avventate, ma il genere umano sta seriamente pensando di crearsi da solo il proprio paradiso, qui sulla terra, almeno per i più ricchi. D'altro canto, durante il XX secolo l'aspettativa di vita è quasi raddoppiata, passando da quaranta a settant'anni. Forse nel XXI secolo riusciremo a raggiungere un'aspettativa di vita di 150 anni. Un simile cambiamento sarebbe una rivoluzione e creerebbe seri problemi di adattamento. Quando andranno in pensione gli umani del futuro? Chiaramente non a settant'anni. Il rapporto genitore-figlio subirà delle trasformazioni. Quanti matrimoni possono seriamente durare più di cento anni? In una simile vita non basterà imparare un mestiere e tenerselo stretto fino alla vecchiaia. Bisognerà necessariamente reinventarsi, imparando magari un nuovo mestiere anche a novant'anni ed oltre.

L'essere umano ha sempre odiato morire, e quindi da sempre ha creato narrazioni religiose per sfuggire in qualche modo all'idea di dissolversi e scomparire per sempre. La sfida di questo secolo e probabilmente del prossimo sarà quella di scampare veramente alla morte. Non a caso queste idee nascono in un periodo in cui Dio è morto per la cultura occidentale e quindi non esiste più alcun paradiso celeste. Citando Woody Allen, a cui è stato chiesto se sperasse di vivere per sempre sul grande schermo: "Preferirei vivere nel mio appartamento. Io non voglio ottenere l'immortalità con il mio lavoro. Io voglio ottenerla evitando di morire".