La Marca è intervenuta ieri in Aula per richiamare nuovamente l'attenzione del Governo sull' insostenibile situazione che si è determinata da oltre un anno e mezzo a carico di un notevole numero di connazionali che risiedono per lavoro negli Stati Uniti. 

"Mi riferisco, in concreto, - ha sottolineato l'on. La Marca - alla possibilità di rientrare nei luoghi di vita e di lavoro per coloro che sono temporaneamente tornati in Italia per motivi familiari, professionali o di studio oppure si sono trovati nel nostro Paese all'atto dell'emanazione delle misure restrittive in funzione antipandemica da parte delle autorità americane. Il travel ban adottato dalle autorità statunitensi fin dal marzo 2020, infatti, concede la possibilità di viaggiare liberamente solo ai residenti permanenti, mentre questa possibilità non è riconosciuta in modo altrettanto aperto a coloro che hanno uno dei visti di ingresso legittimamente concessi". 

"L'Italia – ha ricordato La Marca - dopo avere sperimentato per alcuni mesi la soluzione dei voli Covid free da e per gli USA, ha esteso ai cittadini statunitensi le condizioni più favorevoli di ingresso nel Paese, abolendo l'obbligo di quarantena e prevedendo l'equiparazione delle certificazioni vaccinali a quelle riconosciute per i cittadini italiani ed europei " . 

Esclusi i pochi che posseggono visti per così dire "privilegiati", infatti, i connazionali sono di fatto impediti a tornare nelle realtà di origine, ove hanno affetti e interessi, perché temono di non potere rientrare negli Stati Uniti. La prospettiva, per altro, è particolarmente critica per i tanti ricercatori che sono di solito inseriti in un circuito di forte mobilità e che in caso di ritardo rischiano di perdere importanti opportunità. 

"La condizione alla quale sono sottoposti migliaia di connazionali e un numero ancora più grande di cittadini europei, è ormai insostenibile. So che il nostro Governo - ha concluso l'on. La Marca - si è mosso verso le autorità americane per rappresentare questa situazione di grave disagio e di squilibrio. Tuttavia, tramite la Presidenza della Camera, invito il Governo, nel modo più energico, a rinnovare le sollecitazioni finché questa insostenibile situazione sia al più presto superata".