Il siluro di Matteo Renzi. Intervenuto, in Senato, il leader di Italia Viva ha annunciato il voto favorevole del suo gruppo, "con convinzione" alla "riforma Cartabia", giudicata "un ottimo primo passo", perché "ti toglie dalla Bonafede, ma non ti porta ancora dove dobbiamo andare".

Poi l'affondo: "Per anni abbiamo consentito che i pm decidessero chi poteva far politica e chi no. Una parte della Camera ha immaginato di trarre vantaggio da vicende giudiziario che colpivano la destra". Nel prosieguo, l’ex premier ha posto accenti pure su quella che ha chiamato "correntocrazia nella magistratura del 2021” che “è come la partitocrazia nella politica del 1991".

Poi il chiarimento: "Il problema non è la separazione delle carriere, bensì lo strapotere vergognoso delle correnti della magistratura. I magistrati devono sentirsi liberi di fare bene il proprio lavoro anche se non sono iscritti a una corrente. I politici devono avere il coraggio di guardare in faccia senza preoccupazione, perché non può essere un avvio di garanzia a bloccare una carriera”.