Povera Lega, ora Salvini rischia di diventare un caso. Sono giorni che il leader del Carroccio cavalca l'onda populista, scimmiottando, in qualche modo, Fratelli d’Italia forse nel tentativo di erodere consensi al partito della Meloni, sempre più lanciato nei sondaggi. È una coincidenza il fatto che anche ieri l’ex ministro dell’Interno sia tornato ad attaccare il Pd e Confindustria? Motivo: l'appeasement del mondo delle imprese e degli stessi dem, alla Legge Fornero.

"Vogliono il ritorno al passato, rubando anni di vita a milioni di lavoratori e rubando la possibilità di un lavoro a milioni di giovani: dalla Lega un secco no" ha sbottato il senatore lombardo. Passi per il partito di Letta, con il quale, da mesi, Salvini ha ingaggiato un serrato braccio di ferro, ma che in via Bellerio si alzasse la voce contro gli industriali, da sempre zoccolo duro del movimento leghista, questo non si era mai visto finora, a conferma di un parziale scollamento del Carroccio con ambienti ritenuti da sempre “cruciali” per l'esistenza stessa della Lega.

Il resto lo ha fatto la politica ondivaga e per certi versi gridata di Salvini nei confronti dell’obbligatorietà del “green pass” e degli stessi vaccini (“sono un free vax” ha sostenuto due giorni fa), appoggiata invece dall’ala filo-governista del movimento, capitanata dal ministro Giorgetti e forte dell'appoggio dei governatori del Nord Est (Zaia e Fedriga). In soldoni: Salvini rischia seriamente di perdere il controllo del partito. E chi potrebbe approfittarne in questa fase, almeno a voler dar retta ai soliti rumors di palazzo, potrebbe essere proprio Massimiliano Fedriga, presidente della regione Friuli Venezia Giulia.

Il diretto interessato, per la verità, si schermisce, smentendo ogni ipotesi e anzi, giurando fedeltà alla linea del segretario (“la linea della Lega è quella di Salvini” ha detto non più tardi di cinque giorni fa). Tutto giusto, tutto vero. Però la verità è che non mancano quanti, in queste ore, stanno guardando con sempre più insistenza proprio a Fedriga, astro nascente del Carroccio, per il futuro del partito. Chi vivrà vedrà.