In ottobre negli Stati Uniti si celebra l'Italian-American Heritage and Culture Month. Un appuntamento che viene reso ufficiale dal Presidente degli Stati Uniti e dal Congresso per onorare il contributo degli immigrati italiani e dei loro discendenti in modo particolare per quello che riguarda arte, scienza e cultura.

Durante il mese si tengono diversi eventi al fine di celebrare ed educare il pubblico sulla storia e cultura italo-americana. Per la prima volta si è celebrato nel 1989, un omaggio a tutti gli italo-americani. Oggi a distanza di 32 anni da quella prima volta, in ogni parte degli States si ricorda e commemora il grande contributo dato da una etnia alla crescita di una nazione. Gli italo-americani rappresentano il quinto gruppo etnico più grande degli USA, ma in questi ultimi tempi da ogni parte si sono sferrati attacchi contro il Columbus Day, che dovrebbe rappresentare l'apice di tutto il mese e Cristoforo Colombo. Scuole, città, stati una dopo l'altro, hanno cancellato, o cercato di farlo, i giorni di festa come le statue del navigatore. Ma dalla Library of Congress, Immigration and relocation in U.S. History si ricorda così l'arrivo di milioni di italiani sul suole americano: "Sebbene l'Italia come nazione unificata non sia esistita fino al 1861, la penisola italiana ha inviato milioni della propria gente sulle coste del Nord America.

Questi nuovi arrivati erano napoletani, siciliani, calabresi. Potrebbero non aver capito i dialetti l'uno dell'altro, ma all'arrivo negli Stati Uniti tutti sono diventati italo-americani. E con la fine del XX secolo, sarebbero stati pronti a cambiare ancora una volta il continente". Frank Sinatra, Dean Martin, Al Taliaferro, il creatore di Donald Duck alias Paperino poi Joseph Barbera e il suo 'Tom and Jerry', attori, politici, cantanti, guru della finanza, in ogni campo della società gli italiani d'America in un secolo abbondante hanno davvero cambiato un Paese intero.