Il presidente della Repubblica Sergio Mattarella guarda oltre gli ottimi risultati che l'Italia sta conseguendo nella lotta al Coronavirus. Già, perché il capo dello Stato anche ieri, inaugurando i lavori della conferenza ministeriale Italia-Africa, a Roma è tornato a chiedere che tutti i Paesi possano usufruire in ugual misura dei vaccini a disposizione. Senza distinzioni tra ricchi e poveri.

"Sono passati tre anni dall'ultimo incontro – ha spiegato ieri nel corso dell’incontro – e il contesto in cui ci si riunisce oggi è profondamente mutato, segnato dalla cesura dell'emergenza sanitaria che si è abbattuta sul pianeta e che si è sovrapposta a crescenti tensioni a livello mondiale, segnale di un riassetto geopolitico, il baricentro politico ed economico sembra spostarsi dall'Atlantico al Pacifico. Europa e Africa devono interrogarsi sul proprio futuro e sul ruolo che sono chiamate a svolgere”.

Insomma, per la più alta carica dello Stato si sono delle sfide in comune che richiedono un impegno comune a a partire dall'emergenza sanitaria. “Seppure ci stiamo lasciando alle spalle, come speriamo, il periodo più buio, molto resta ancora da fare”. Per esempio l'Africa ospita circa il 17 per cento della popolazione mondiale ma ha ricevuto solo il due per cento delle scorte di vaccini fin qui disponibili: si tratta di un problema di equa distribuzione che va risolto presto ed efficacemente, il pensiero di Mattarella.

“L'Ue ha messo a disposizione 450 milioni di dosi ai Paesi in via di sviluppo e ha compiuto un passo nella giusta direzione, ma la vera risposta è favorire uno sviluppo dell'industria farmaceutica africana per mettere a valore la capacità e l'esperienza dei ricercatori locali. In questo senso va l'iniziativa europea pienamente sostenuta dall'Italia di investire un miliardo di euro per favorire la produzione di vaccini nel continente africano".