di FABIO LUPPINO

Negli anni ’80 e ’90 il movimento pacifista indicava ai suoi sostenitori di fare obiezione fiscale alle spese militari. Nella dichiarazione dei redditi si detraeva la percentuale che lo Stato nel bilancio investiva in armamenti. La scelta aveva una conseguenza: se al momento della verifica l’agenzia delle entrate constatava l’ammanco iniziava una procedura che poteva finire con il pignoramento dei mobili di casa. Quello che fa dei no vax no green pass una cosa poco seria anche al di sotto delle jacquerie di altri tempi è anche questo: l’assoluto senso di irresponsabilità, il volere senza che vi siano conseguenze, anzi, al contrario, pretendendo dallo Stato una concessione per il proprio distorto concetto di libertà. Si tratta di istinti, bassi istinti, irrazionalità, essere contro come i peggiori supporter da stadio che nemmeno guardano la partita. Imponiamo la nostra legge, in nome nostro. Come ha ricordato l’altro giorno in una trasmissione televisiva il vice direttore di Repubblica, Carlo Bonini, non puoi costruire abusivamente in riva al mare e poi quando vengono con le ruspe dire che ora non hai più una casa e non sai dove andare (spesso la seconda casa). Qui, invece, siamo oltre. Ma il peggio sta nei partiti di governo che votano la legge che entrerà in vigore ora e che Draghi sta faticosamente difendendo e poi fanno campagna contro, andando sempre da Draghi, a chiedere di svelenire il clima. Ma chi, Draghi? Ma dai, accendi il fuoco e poi fai finta di niente? Grillo ha chiesto una pacificazione. Con chi, vi risulta che lo Stato abbia aperto una guerra con qualcuno? Draghi quando Grillo stava nelle piazze era tra i principali bersagli del Movimento 5s oggi quasi defunto. Lo erano lo Stato il Parlamento, le istituzioni, in nome della trasparenza e della rivoluzione dell’uno vale uno, in nome di una rivolta fasulla e cadente. Per fare tornare quel gregge all’ovile bisogna riprendere a vellicarlo: la violenza verbale e politica sul web iniziò con il Movimento e ora si autoalimenta in modo dissennato. Ma, come, non bastava ticchettare sulla tastiera la qualunque per essere cittadini? Hanno seguito Salvini e Meloni senza ritegno la scuola grillina, a volte sorpassandola al peggio. La cosiddetta pacificazione, tamponi gratis, costa 600 milioni al mese, un miliardo entro dicembre, tre miliardi nel 2022 fino a giugno. Dire vaccinatevi è troppo stupido. Non caschiamo nella voglia strumentale di mischiare tutto, di dire che sabato scorso a Roma e sabato prossimo sfila il disagio sociale. Il disagio sociale è restato a casa sabato e nei giorni del voto, perché nessuno sa davvero cosa dire o fare. E i soldi che si danno per lo sfizio di qualcuno sono sottratti proprio al disagio sociale che si pretende di rappresentare. Lasciando da parte il farsi guidare da un movimento fascista, senza nemmeno rendersene conto, bella rivoluzione. Ci sarà, senz’altro, chi ha sinceramente paura, una paura irrazionale purtroppo alimentata nelle fake distribuite a piene mani nella rete, dove i molti e i soli vivono, spesso non avendo altro. Ma tutti gli altri, quelli che si sentono artefici di una rivoluzione, sappiano che i loro maestri stanno comodi nelle loro magioni a guardare il disfacimento all’orizzonte, pasteggiando a caviale e bevendo Veuve Clicquot. Voi sbatterete il naso e le ossa in questo indistinto. Loro, come Vittorio Gassman in una scena memorabile di “Ceravamo tanto amati”, li troverete intenti a tuffarsi, satolli, nella piscina della adorata villa.