di ROBERTO ZANNI
"Da quando USDA negli Stati Uniti ha iniziato a monitorare il consumo di prodotti lattiero-caseari pro capite negli anni '70, la tendenza è stata sempre al rialzo per cinque decenni consecutivi con un +21% dal 1975".
Lo aveva detto appena un anno fa Michael Dykes presidente e Ceo di International Dairy Foods Association, ma non c'era nemmeno bisogno di parole, dal momento che i numeri parlano da soli. Ecco allora, negli ultimi 10 anni il formaggio che ha toccato il +19%, burro +24%, yogurt +7% senza dimenticare nemmeno i gelati e complessivamente, pro capite, il 2019 l'anno top, ha registrato una crescita del 6% rispetto a 5 anni prima. E questa è l'America, mentre proprio ieri, ma a livello mondiale, è stato reso noto che, nell'arco del quinquennio 2021-2026, il mercato globale della gestione delle mandrie da latte raggiungerà i 5,4 miliardi di dollari dai 3,7 di quest'anno. È il crescente consumo globale i cui influssi si possono avvertire in ogni lato e visto poi che il mercato degli Stati Uniti ne rappresenta una grossissima fetta ecco che la Granarolo, il gruppo leader nel settore in Italia, ha lanciato la propria nuova offensiva, negli States ovviamente dove finora non aveva ancora uno stabilimento per la produzione. Ma anche questa lacuna è stata colmata firmando un assegno da 25 milioni di dollari per l'acquisizione della Calabro Cheese, azienda che ha la propria sede a East Haven nel Connecticut. Una mossa che però rappresenta solo l'inizio come ha confermato Gianpiero Calzolari, il presidente del gruppo nato a Bologna nel 1957: "Le vendite all'estero dell'azienda - ha spiegato - rappresentano circa un terzo dell'attività complessiva e il nostro obiettivo è quello di ripetere le performance positive ottenute in altri mercati come quello francese dove siamo cresciuti molto. Ora gli Stati Uniti saranno il Paese target del 2022". Calabro Cheese ha una storia che risale al 1953 quando fu fondata da Joseph (nato a Graniti in provincia di Messina) e il padre Salvatore Calabro, ha il proprio headquarter a East Haven nel Connecticut, con uno stabilimento di quasi 5.000 metri quadrati, impiega 75 persone ed è guidata da Frank Angeloni, nipote di Joseph e i suoi prodotti sono distribuiti in 27 stati con le maggiori quote tra New York, New England e New Jersey. "Abbiamo trovato un'azienda fantastica - ha aggiunto Calzolari parlando della Calabro Cheese - con operazioni focalizzate sulla qualità, livelli elevati ed eccellenti capacità di gestione. Miriamo a rafforzare le nostre produzioni aggiungendo i formaggi a pasta dura e una piattaforma distributiva consolidata con l'obiettivo anche di aumentare la conoscenza dei nostri prodotti superiori nel mercato degli Stati Uniti". Il Gruppo Granarolo è composto da due unità di business: il consorzio agricolo di produttori di latte e Granarolo SpA che lavora e vende il prodotto finito. Con 11 stabilimenti produttivi in Italia, tre in Brasile, due in Francia, uno in Nuova Zelanda, Regno Unito e Germania partendo da Bologna Granarolo si è trasformata in una azienda di livello mondiale e questo ingresso negli Stati Uniti può rappresentare solo l'inizio di una nuova grande espansione.
"Rita Calabro ed io - il comunicato di Frank Angeloni - siamo lieti di annunciare che dopo 68 anni con la nostra famiglia che ha prodotto e venduto una linea di formaggi freschi e di qualità, mettiamo Calabro Cheese tra le braccia di Granarolo, rispettata azienda italiana con una lunga e storica tradizione nel settore lattiero-caseario, sia dentro che fuori dall'Europa. Siamo convinti che i nostri due team, lavorando assieme, potranno aumentare il business negli Stati Uniti".