Alberto Mastrascusa Ilario, in arte Alberto Mastra nacque a Montevideo il 9 novembre del 1909 e morí il 10 aprile del 1976. É stato un chitarrista, cantante e compositore uruguaiano di milonga, tango, candombe e bolero, che non ha mai dimenticato le sue origini emiliane. 

Figlio di Luigi Mastrascusa, calzolaio di professione e di María Ilario, i suoi nonni, per linea paterna, erano Leonardo Mastrascusa, anche lui calzolaio e Rosa Bruno, della provincia di Reggio Emilia. Per linea materna, Alfonso Ilario era di professione muratore ed originario del Veneto, sposato con un'altra veneta di nome Rosa Gagliardo. 

Era conosciuto come "El Zurdo", "Carusito" o "El Petiso"Nacque nel quartiere di "La Aguada" e suo padre faceva il calzolaio . Avendo perso la mamma molto giovane, la nonna svolse un ruolo fondamentale nella sua infanzia. Il suo interesse per la musica si manifesta fin da bambino sui palchi del Parque Rodó, dove mosse i primi passi come mimo e cantante. Il suo primo professore di chitarra, anch'egli di origine italiano, era molto conosciuto all'epoca e si chiamava Alberto Gallotti.  Mastra era mancino e il papá non poteva comprargli una chitarra e dovette quindi adattarsi alla chitarra normale con l'incordatura della mano destra, sviluppando una tecnica particolare che lo avrebbe distinto nel resto di tutta la sua vita. 

Molte delle sue composizioni sono state registrate su diversi fonogrammi dalle orchestre dei piú grandi compositori di Tango della storia come Aníbal Troilo, Pedro Laurenz e Carlos di Sarli e sue opere sono state interpretate dai piú importanti cantanti di tango come Roberto Goyeneche, Alberto Podestá, Edmundo Rivero, Raúl Berón e Lágrima Ríos.

QUEL SANGUE ITALIANO 

Il suo vero nome, come abbiamo detto al principio, era Alberto Mastrascusa Ilario che, nella sua maturità artistica, si presentó sempre come un "bohemien" ed un poeta che ispiró le generazioni successive, trovando voce nei piú distinti cantanti di Tango dell'Uruguay, ma anche dell'Argentina. Alberto era, come detto, un chitarrista mancino che non modificò l'arrangiamento degli archi e riuscì così a estrarre dal suo strumento, tanti suoni vietati che, erano quasi un'eresia per i musicisti accademici. Era una specie di pittore di miniature che coglieva nella sua musica e nei suoi "bordones", quello spirito "rioplatense" che ha marcato il Tango da sempre,  essendo anche un dedicato  compositore e paroliere, che raccolse, con grande sensibilità, le figure ed i paesaggi dei suoi tempi. 

Fu cosí che le sue milonghe Miriñaque, El Criollito Oriental, Maldonado, Compermiso, Así era yo o Zanjones, diventarono famose con il ritmo, il sapore e le caratteristiche delle milonghe basse. 

Nacque a Montevideo nel quartiere de La Aguada nell'angolo tra Gaboto e Paysandú dietro il mulino Mané, che evoca nella sua opera Así fui yo, e nella sua poesia Harina Amarga.

Ha iniziato la sua carriera musicale alternandosi con i payadores e i cantanti Pepo, Juan e Pedro Medina, Aníbal Melgarejo, Narciso Mederos. Poi formò il suo trio con la moglie Josefina Barroso, che si esibì a Montevideo e Buenos Aires. Ha registrato dieci brani del suo repertorio su un long-playing pubblicato dalla Produttrice uruguaiana  Sondor. La sua opera ha ispirato molti amanti del Tanto, tant'é vero che, sulle riviste specializzate, Alberto Mastra fu catalogato come: "Figura del tango con una personalità molto originale che ricorda, in alcune delle sue sfaccettature, la freschezza di un Villoldo e la profondità di pensiero di un Discépolo" 

STEFANO CASINI