A Roma c'è un caso nel caos rifiuti, ovvero quello dei 260 nuovi netturbini Ama che non possono raccogliere la spazzatura. Nuovi netturbini che sono stati assunti proprio per ripulire la città poco prima che Roma cambiasse sindaco. Ora c'è un piano da 40 milioni stanziato dal nuovo sindaco della Capitale Roberto Gualtieri. Ma per ripulire la città ovviamente servono più operatori Ama, più operatori che passano e svuotano i cassonetti e quello che c'è intorno insomma. Però questi nuovi netturbini assunti non potranno farlo.

Secondo quanto ricostruisce Repubblica, i 260 nuovi operatori, da poco assunti ma inquadrati nel livello più basso, una volta chiamati in servizio non potranno partecipare, di fatto, alle operazioni di raccolta dei rifiuti. Praticamente quando verranno chiamati a fare la loro parte nel piano di pulizia straordinaria, lavoreranno a mezzo servizio. Perché i nuovi netturbini non possono guidare gli autocompattatori e nemmeno raccogliere i rifiuti.

Per effettuare queste mansioni dovrebbero arrivare al primo scatto, cioè aspettare quattro anni. L'obiettivo dei sindacati è però quello di cercare un accordo per una deroga al contratto di lavoro. I semplici spazzini non potranno quindi sostituire il personale mancante in Ama, dove per ognuno dei quattro turni giornalieri, lavorano circa 700 netturbini.

Ad ogni modo il neo sindaco di Roma Roberto Gualtieri, ha presentato il piano di pulizia straordinaria della città: mille operatori Ama in campo, 40 milioni di risorse dedicate e cinque azioni congiunte (spazzamento delle strada, rimozione delle discariche abusive, igienizzazione dei cassonetti e passaggio, ogni 3 giorni, dei cosiddetti 'squaletti' per raccogliere i rifiuti ai lati dei contenitori, cura del verde, pulizia delle caditoie). Sperando che gli operatori Ama possano raccogliere i rifiuti e svuotare i cassonetti.