È uno dei punti cardini della nuova manovra: l'impegno di spesa per il taglio del carico fiscale. Qualcosa come 8 miliardi di euro stanziati per la diminuzione di Irap e Irpef ed inseriti nell'articolo 2 della legge attualmente al vaglio del Parlamento.

Per i tecnici del Servizio Bilancio del Senato, tuttavia, tale articolo rappresenta "un'inversione del corretto ordine" secondo il quale prima si stabiliscono le misure e poi il loro onere.

In pratica è come se prima si decide quanto spendere e solo dopo anche cosa eventualmente acquistare. Gli stessi esperti, tra l'altro, hanno anche notato come al momento, a dispetto delle coperture, le norme "non esistono". Peggio che andar di notte.

Anche perché, ad ingarbugliare ulteriormente il quadro, è arrivata la presa di posizione di Cgil, Cisl e Uil che hanno criticato la riduzione dell'Irap chiedendo di destinare quelle risorse a lavoratori e pensionati.

Non meno tenera è apparsa l'associazione degli industriali secondo cui la manovra "non fa segnare passi avanti verso la modernizzazione del Paese". Per Confindustria, sarebbero serviti almeno 13 miliardi per il taglio del cuneo fiscale.