di Stefano Casini

Anche la Societá Italiana di Mutuo Soccorso di Salto è un emblema della storia della nostra emigrazione in Uruguay. Fondata nel 1875 acquisí un nome molto comune a quell’epoca perché, a fianco della scritta Sociedad Italiana de Socorros Mutuos dice anche Unione e Benevolenza, un’etichetta classica del XIX secolo. 

La prima sede fu costruita dal Capomastro Vittorio Chiocca e rispetta un’architettura eclettica. La Società è stata il centro di attività degli immigrati per mantenere le loro radici culturali ed è stata una delle prime mutue del continente americano. L’edificio della sede è stato anche dichiarato Monumento Storico Nazionale dal Ministero della Pubblica Istruzione dell’Uruguay, per le sue condizioni culturali e storiche e le sue rilevanti caratteristiche architettoniche. Anche gli arredamenti sono stati dichiarati patrimoniali, cosí come le attrezzature che completano l'edificio e documenti di pregio, tra cui una lettera dedicata di Giuseppe Garibaldi.

Spicca la facciata ma anche il bellissimo atrio, delimitati da sbarre realizzate da eminenti artigiani di Salto, che precede la costruzione collegandola alla via pubblica. Troviamo un piedistallo con un busto di Giuseppe Garibaldi realizzato in bronzo dallo scultore Edmondo Prati. Molti affermano che la cittá di Salto è , fuori dall'Italia, quella che ha più omaggi e ricordi dell’Eroe dei Due Mondi. 

All'interno dell'edificio si trova l'androne riccamente decorato e una splendida sala riunioni. Sul soffitto troviamo dipinti che alludono all'origine provinciale dei primi soci. L'abbellimento del soffitto fu curato dai fratelli Eriberto ed Edmondo Prati nel 1918, titolari della ditta di pittura Prati Hnos. 

I dipinti sono stati fatti a mano, senza stampini come quelli realizzati anni prima all'Ateneo della cittá. Il colore è vivace ma, sfortunatamente, i dipinti del soffitto, sono oggi coperti e mostrano un deterioramento significativo.

I fratelli gemelli Prati nacquero nel 1889 a Paysandú. Molto giovani furono portati in Italia dove sono cresciuti in un ambiente artistico. Tornarono in Uruguay nel 1906 per stabilirsi a Salto. Eriberto, in forma definitiva, mentre Edmondo tornó in Italia in molte occasioni per specializzarsi nell’arte e la scultura. Edmondo, nel 1920, partì per l'Italia per studiare nella famosa Accademia di Brera. 

Nel 1861, un gruppo di italiani fece un tentativo, senza successo, per urbanizzare meglio la città, generando diverse società con una ricca storia di contributi  per Salto. Anche se l'Unione e Benevolenza ebbe un periodo di divisioni di alcuni anni, nel 1906, gli italiani si ricongiunsero per portare a termine l’opera.                                                               

Antichissime foto mostrano quegli italiani orgogliosi della loro sede formati nella sala della Calle Artigas. Si esibiva allora la banda "Siamo Diversi", un gruppo musicale italiano che durò alcuni anni e fu origine della Banda Municipal de Salto che, da allora, si presenta in ogni manifestazione patriottica essendo anche teatro di feste e banchetti con la presenza anche di alcuni Presidenti della Repubblica Oriental del Uruguay. 

L'edificio della Società Italiana fu realizzato per un concorso che vinsero i fratelli Prati e con il contributo monetario e fisico di quei connazionali, chiamati gringos. Erano costruttori, fabbri, marmisti e i fratelli Edmondo ed Eriberto Prati, sono stati gli autori dei soffitti, essendo quei pittori e falegnami, che hanno delineato un'opera, dichiarata Monumento Histórico Nacional e quindi non si puó toccare, soltantosi puó restaurare. 

La Societá ha dato altri due contributi: uno, l'essere stata una delle prime casse mutue cittadine con un laboratorio proprio, nonché  essere stato il luogo dove, assieme ad altre entità di immigrati, ha contribuito alla costruzione del nucleo iniziale della città. L'altro é il pantheon sociale, portato dall'Italia, anch'esso dichiarato monumento storico nazionale. La struttura è, ancora oggi, un servizio che la Società continua a fornire ai soci con i suoi tre pantheon.

La Societá Italiana ha anche sempre partecipato all'opera culturale della cittá, con i suoi concerti gratuiti, con le presentazioni di gruppi italiani, le sue cene di solidarietà, la sponsorizzazione di mostre, concorsi di bellezza e dal 1986 , ha messo a disposizione, gratuitamente, le proprie strutture per il funzionamento del Centro per le Lingue Straniere dell'ANEP. 

I soci, ormai tutti discendenti di italiani, continuano a festeggire il loro anniversario, ma soffrono per il ritardo della Commissione per il Patrimonio Nazionale sulle azioni che potrebbero risolvere le frane dei soffitti, che hanno costretto alla chiusura della sala delle feste. Trattandosi di un Monumento Storico, non è possibile procedere senza l’ autorizzazione formale delle autoritá e purtroppo non ci sono state ancora azioni per correggere questo problema. Nonostante ciò, in accordo con il Ministero dei Trasporti e dei Lavori Pubblici, sono state realizzate alcune riparazioni ai serramenti mentre il Consiglio Direttivo spera che, in tempi brevi, la sala possa essere riaperta.

Sociedad Italiana de Socorros Mutuos de Salto, altro esempio della laboriosità e l’impronta che il nostro paese ha sempre dato  all’Uruguay. STEFANO CASINISOCIETÀ ITALIANA DI SALTO: 146 ANNI DI ATTIVITÀ

Anche la Societá Italiana di Mutuo Soccorso di Salto è un emblema della storia della nostra emigrazione in Uruguay. Fondata nel 1875 acquisí un nome molto comune a quell’epoca perché, a fianco della scritta Sociedad Italiana de Socorros Mutuos dice anche Unione e Benevolenza, un’etichetta classica del XIX secolo. 

La prima sede fu costruita dal Capomastro Vittorio Chiocca e rispetta un’architettura eclettica. La Società è stata il centro di attività degli immigrati per mantenere le loro radici culturali ed è stata una delle prime mutue del continente americano. L’edificio della sede è stato anche dichiarato Monumento Storico Nazionale dal Ministero della Pubblica Istruzione dell’Uruguay, per le sue condizioni culturali e storiche e le sue rilevanti caratteristiche architettoniche. Anche gli arredamenti sono stati dichiarati patrimoniali, cosí come le attrezzature che completano l'edificio e documenti di pregio, tra cui una lettera dedicata di Giuseppe Garibaldi.

Spicca la facciata ma anche il bellissimo atrio, delimitati da sbarre realizzate da eminenti artigiani di Salto, che precede la costruzione collegandola alla via pubblica. Troviamo un piedistallo con un busto di Giuseppe Garibaldi realizzato in bronzo dallo scultore Edmondo Prati. Molti affermano che la cittá di Salto è , fuori dall'Italia, quella che ha più omaggi e ricordi dell’Eroe dei Due Mondi. 

All'interno dell'edificio si trova l'androne riccamente decorato e una splendida sala riunioni. Sul soffitto troviamo dipinti che alludono all'origine provinciale dei primi soci. L'abbellimento del soffitto fu curato dai fratelli Eriberto ed Edmondo Prati nel 1918, titolari della ditta di pittura Prati Hnos. 

I dipinti sono stati fatti a mano, senza stampini come quelli realizzati anni prima all'Ateneo della cittá. Il colore è vivace ma, sfortunatamente, i dipinti del soffitto, sono oggi coperti e mostrano un deterioramento significativo.

I fratelli gemelli Prati nacquero nel 1889 a Paysandú. Molto giovani furono portati in Italia dove sono cresciuti in un ambiente artistico. Tornarono in Uruguay nel 1906 per stabilirsi a Salto. Eriberto, in forma definitiva, mentre Edmondo tornó in Italia in molte occasioni per specializzarsi nell’arte e la scultura. Edmondo, nel 1920, partì per l'Italia per studiare nella famosa Accademia di Brera. 

Nel 1861, un gruppo di italiani fece un tentativo, senza successo, per urbanizzare meglio la città, generando diverse società con una ricca storia di contributi  per Salto. Anche se l'Unione e Benevolenza ebbe un periodo di divisioni di alcuni anni, nel 1906, gli italiani si ricongiunsero per portare a termine l’opera.                                                               

Antichissime foto mostrano quegli italiani orgogliosi della loro sede formati nella sala della Calle Artigas. Si esibiva allora la banda "Siamo Diversi", un gruppo musicale italiano che durò alcuni anni e fu origine della Banda Municipal de Salto che, da allora, si presenta in ogni manifestazione patriottica essendo anche teatro di feste e banchetti con la presenza anche di alcuni Presidenti della Repubblica Oriental del Uruguay. 

L'edificio della Società Italiana fu realizzato per un concorso che vinsero i fratelli Prati e con il contributo monetario e fisico di quei connazionali, chiamati gringos. Erano costruttori, fabbri, marmisti e i fratelli Edmondo ed Eriberto Prati, sono stati gli autori dei soffitti, essendo quei pittori e falegnami, che hanno delineato un'opera, dichiarata Monumento Histórico Nacional e quindi non si puó toccare, soltantosi puó restaurare. 

La Societá ha dato altri due contributi: uno, l'essere stata una delle prime casse mutue cittadine con un laboratorio proprio, nonché  essere stato il luogo dove, assieme ad altre entità di immigrati, ha contribuito alla costruzione del nucleo iniziale della città. L'altro é il pantheon sociale, portato dall'Italia, anch'esso dichiarato monumento storico nazionale. La struttura è, ancora oggi, un servizio che la Società continua a fornire ai soci con i suoi tre pantheon.

La Societá Italiana ha anche sempre partecipato all'opera culturale della cittá, con i suoi concerti gratuiti, con le presentazioni di gruppi italiani, le sue cene di solidarietà, la sponsorizzazione di mostre, concorsi di bellezza e dal 1986 , ha messo a disposizione, gratuitamente, le proprie strutture per il funzionamento del Centro per le Lingue Straniere dell'ANEP. 

I soci, ormai tutti discendenti di italiani, continuano a festeggire il loro anniversario, ma soffrono per il ritardo della Commissione per il Patrimonio Nazionale sulle azioni che potrebbero risolvere le frane dei soffitti, che hanno costretto alla chiusura della sala delle feste. Trattandosi di un Monumento Storico, non è possibile procedere senza l’ autorizzazione formale delle autoritá e purtroppo non ci sono state ancora azioni per correggere questo problema. Nonostante ciò, in accordo con il Ministero dei Trasporti e dei Lavori Pubblici, sono state realizzate alcune riparazioni ai serramenti mentre il Consiglio Direttivo spera che, in tempi brevi, la sala possa essere riaperta.

Sociedad Italiana de Socorros Mutuos de Salto, altro esempio della laboriosità e l’impronta che il nostro paese ha sempre dato  all’Uruguay. STEFANO CASINI