di ROBERTO ZANNI
Erano quasi due anni, per la precisione 20 mesi, che una delegazione imprenditoriale straniera non arrivava a Cuba. A interrompere questa lunga assenza, provocata dalla pandemia, ci ha pensato l'Italia. L'incontro, tra il Primo ministro Manuel Marrero Cruz, accompagnato da una decina di colleghi di governo (turismo, telecomunicazioni, industria e scienza tra gli altri) e il gruppo di imprenditori italiani è avvenuto in occasione dell'apertura del 'Foro de negocios Cuba-Italia' evento di spicco durante la XXIII edizione della Settimana della Cultura Italiana che tornava nell'isola dopo un'assenza di due anni. "Una mattinata molto produttiva - così l'ha definita Marrero - in una sala piena di imprenditori italiani che hanno ascoltato le offerte della controparte cubana, guardando tutte le opportunità. L'Italia rappresenta uno dei principali Paesi europei che investono da noi. Cuba è sempre rimasta aperta". Presente a questo appuntamento di così grande rilevanza anche Roberto Vellano, ambasciatore d'Italia a Cuba. "La nazione caraibica - ha dichiarato il diplomatico - mostra segnali positivi che favoriscono l'impegno ad ampliare i rapporti commerciali. E lo scenario economico dell'isola si è trasformato con l'incorporazione di nuovi attori come le micro, piccole e medie imprese e le cooperative non agricole delle quali 700 sono state già approvate". Ha inoltre elogiato i rapporti bilaterali ricordando anche come un gruppo di italiani hanno testato l'efficacia del vaccino anti-Covid Soberana prodotto a Cuba. Erano 30 i rappresentanti dell'industria italiana volati a L'Avana: dell'agroalimentare al turismo fino alle energie rinnovabili. L'incontro tra Governo e industria ha anticipato anche una decisione importante che renderà più semplici gli investimenti stranieri "che offrirà - ha aggiunto Marrero - più facilità e sarà di stimolo per il business". Durante l'incontro è stato anche ribadito l'ottimo stato delle relazioni tra Cuba e Italia che poi durante la pandemia si sono ulteriormente rafforzate e il Governo de L'Avana non ha dimenticato di ringraziare la controparte per le donazioni ricevute durante il periodo più acuto del Covid, sottolineando però anche il lavoro delle 'brigate mediche cubane' che hanno prestato la loro opera in Piemonte e Lombardia. "In questo momento a Cuba - ha aggiunto Rodrigo Malmierca Diaz, ministro del Comercio Exterior y la Inversion Extranjera - ci sono 45 uffici che rappresentano aziende italiane, 17 investitori, sei succursali di agenzie di viaggi e tre progetti che operano nella Zona Especial de Desarrollo Mariel. Ci sono poi otto ulteriori progetti in fase di negoziazione e tra i settori di interesse di entrambe le parti l'industria leggera, chimica ed elettronica, energia, turismo, agricoltura, trasporti, edilizia e servizi professionali. Riteniamo ci siano molte potenzialità e buone prospettive per la promozione degli investimenti italiani a Cuba, sulla base del nuovo portafoglio di opportunità". Antonio Carricarte, presidente della Camara de Comercio, ha poi messo in risalto vari aspetti del rapporto commerciale tra Cuba e Italia e in particolare ha voluto ringraziare il Gruppo Daiquirí Tours al quale fanno capo 30 imprese italiane che operano in branche differenti. C'è inoltre, operante da una decina di anni, anche il Comité Empresarial Cuba-Italia tra le cui missioni ha quella di contribuire a incentivare le relazioni tra i due Paesi agevolando la partecipazione degli imprenditori italiani in fiere e altri eventi di grande interesse. Tanti gli avvenimenti che hanno visto protagonista l'amicizia tra le due nazioni, tra questi anche la presentazione di una nuova edizione di 'Italia y Cuba' il libro di Fernando Ortiz (pubblicato postumo, nel 1999, dalla fondazione omonima) celebre saggista, il fondatore dell'antropologia nell'isola, nato a L'Avana il 16 luglio 1881 e morto sempre nella capitala cubana il 10 aprile 1969. Una riedizione realizzata grazie anche all'apporto dell'Ambasciata d'Italia a L'Avana.