L’Unaie-Unione Nazionale Associazioni di Immigrati ed Emigranti -, su iniziativa del suo presidente Oscar De Bona, ha presentato una serie di proposte nel corso della Conferenza permanente del Consiglio Generale degli Italiani all’Estero (Cgie), che si è svolta nei giorni scorsi.

Un manifesto programmatico, esaminato dal Direttivo Unaie, che si articola nei seguenti 11 punti: Turismo delle radici; Lotta allo spopolamento e alla carenza di professioni; Investire su corsi di italiano; Sostegno alle Associazioni in emigrazione; Cervelli in fuga; Eliminazione dell’Imu; Centri studi, biblioteche e musei sull’emigrazione; Storia dell’emigrazione nelle scuole; Sostegno all’editoria di settore; Potenziamento con le Associazioni di categoria; Consulte regionali.

Determinante – sottolinea l’Unaie – nel concorrere al perseguimento di questi progetti di ‘interesse generale’ può essere l’iniziativa delle oltre 20 associazioni rappresentate in Unaie con la preziosa opera dei molti volontari impegnati nella costruzione di reti di assistenza, promozione, informazione per gli italiani nel mondo.

Forte delle dimensioni di un fenomeno enorme, con 80 milioni di oriundi italiani sparsi in ogni parte del mondo e 5,6 milioni di italiani attualmente all’estero iscritti all’Aire, il presidente De Bona – come aveva già anticipato a Levico Terme in occasione del suo insediamento lo scorso 6 novembre – intende portare sul tavolo della politica e quello istituzionale l’ambizioso piano, sviluppando in parallelo sinergie con le principali associazioni di categoria come Confindustria, Confartigianato,  Cna,Confcommercio, Camera di commercio, ecc.

“Le comunità di italiani all’estero devono essere viste come un’opportunità per far crescere il Sistema Italia” ribadisce De Bona.

Dopo la presentazione al Cgie, già questa settimana il programma degli “11 punti” sarà presentato alla IV Plenaria la conferenza Stato, Regioni, Province Autonome – CGIE, per poi portarlo sui tavoli istituzionali a partire dall’incontro tra il Sottosegretario del Ministero degli Esteri Benedetto  Della Vedova e il presidente Unaie De Bona con il Direttivo Unaie previsto ad inizio anno nuovo.

In dettaglio le 11 proposte dell’Unaie:

  1. Turismo delle radici – coinvolgere, oltre al Ministero degli Esteri, il Ministero del Turismo affinché possa esserci una maggiore sinergia di idee e di finanziamenti atti alla promozione di questo nuovo flusso turistico, che sta riscontrando sempre più successo, anche grazie alle azioni mirate delle Associazioni appartenenti a Unaie.
  2. Lotta allo spopolamento e alla carenza di professioni – all’estero sono presenti circa 60milioni di discendenti italiani. L’Italia sta subendo, da oltre un ventennio, una diminuzione costante della sua popolazione. Inoltre vi è una carenza di figure professionali, in particolar modo nel settore sanitario. Vi deve essere una promozione da parte del Ministero degli Esteri e del Mise – con il coinvolgimento delle Regioni e delle Province autonome – affinché si possano sviluppare delle reti social in cui rendere appetibile l’Italia ai discendenti italiani, proponendo anche delle riduzioni fiscali con una detassazione alle abitazioni sfitte, numerose, presenti in Italia, da Nord a Sud.
  3. Investire su corsi di italiano – il legame con le comunità di italiani presenti all’estero si mantiene solo se si conosce la lingua e la cultura di appartenenza. Importante investire su corsi da realizzare in presenza e on line.
  4. Sostegno alle Associazioni in emigrazione – ancor prima della costituzione dei Comites sono attive le Associazioni in emigrazione, rappresentate anche da Unaie (basti pensare che solo l’Unaie ha raggiunto i 55 anni di attività). Associazioni con sede in Italia, ma che operano – grazie ai propri circoli o con progetti diretti – in tutto il mondo. Necessario un sostegno economico da parte del Ministero degli Esteri. Sostegno dato con progetti mirati, da realizzare in condivisione anche attraverso Unaie, tenuto conto che l’attività delle Associazioni aderenti e delle proprie diramazioni all’estero si svolge e si sostiene anche grazie all’apporto volontario di migliaia di soci che operano senza scopo di lucro a favore dell’Italia e dei propri connazionali emigrati.
  5. Cervelli in fuga – i dati Aire parlano chiaro. Negli ultimi anni vi è stato un aumento del 36% di iscritti. La fascia di età che prevale è quella dai 19 ai 39 anni. Sostenere progetti di mappatura e valorizzazione delle competenze degli italiani all’estero anche attraverso il determinante apporto delle reti associative. Necessario quindi un investimento affinché l’Italia sia attrattiva per il loro rientro, puntando su incentivi fiscali e abitativi. Necessario inoltre investire sulla fibra. La pandemia da Covid-19 ha potenziato lo smart-working facendoci capire che, avendo una buona connessione, si può lavorare in paesi /città meravigliosi come quelli presenti in Italia per aziende estere.
  6. Eliminazione dell’IMU – tornare all’esenzione dell’IMU per gli italiani (e non solo per i pensionati) che vivono all’estero e che hanno un’abitazione in Italia.
  7. Centri studi, biblioteche e musei sull’emigrazione – in un secolo di storia oltre 25milioni di italiani sono emigrati. Della storia dell’emigrazione italiana si sa ben poco. Il Ministero della Cultura deve investire e sostenere Centri Studi, biblioteche e musei che si occupano di questo fenomeno. Coinvolgimento delle associazioni nella costituzione, realizzazione e gestione del MEI per creare una vera e propria rete dei piccoli musei e delle istituzioni culturali dell’emigrazione italiana.
  8. Storia dell’emigrazione nelle scuole – il Ministero dell’Istruzione deve portare nelle scuole la storia dell’emigrazione italiana e aggiornare i libri di storia che vanno dalla scuola primaria, alla secondaria, ecc. Necessario inoltre il sostegno dell’associazionismo che si occupa della raccolta della memoria orale delle centinaia di migliaia di ex emigranti ancora in vita.
  9. Sostegno all’editoria di settore – che continui ad essere mantenuto il sostegno all’editoria in emigrazione. Sia per quanto concerne la carta stampata, sia i nuovi mezzi di informazione come le edizioni on line, le webradio e le webtv.
  10. Potenziamento con le Associazioni di categoria – il dialogo e il confronto è importante. Il CGIE dovrà quindi potenziare gli incontri con le Associazioni di categoria come Confindustria, Confcommercio, Camera di commercio, ecc. Le comunità di italiani all’estero devono essere viste come una opportunità per far crescere il Sistema Italia.
  11. Consulte regionali – l’Unaie sostiene il documento presentato al CGIE dalle Consulte regionali.