di Franco Esposito

Scatta l'allarme in casa Tim. Il terzo in sei mesi. In borsa il titolo Telecom è sceso a 0,439 a Piazza Affari. Meno 0,39 del terzo waming profit sui conti della società. Il Consiglio di Amministrazione è chiamato a valutare l'offerta degli americani e il contratto con Dazn. Una palla al piede si è rivelato finora l'accordo sul calcio in tv, i ricavi sono ampiamente sotto le stime. Affiora con prepotenza l'ipotesi di contenzioso legale. Tim e Dazn potrebbero ritrovarsi in tribunale. 

Lo sbandamento in Borsa fa capire che le prospettive di Tim possono diventare sempre più complicate. In ragione appunto dei rischi connessi al contratto con Dazn e alla manifestazione d'interesse della statunitense Kkr. Tim ha tagliato intanto le stime 2021 della telefonia fissa domestica. I ricavi ipotizzati dovrebbero registrare u calo tra il 6 e il 7% e un margine lordo, al netto delle componenti straordinarie, tra il 13 e il 14%. 

Il terzo allarme rende sempre più precaria la posizione di  Luigi Gubitosi, che ha rimesso le deleghe di amministratore delegato, ma resta in consiglio. La posizione assunta dell'ex numero uno in azienda blocca di fatto l'ascesa del successore, il dg Pietro Labriola. L'ad annunciato dovrà gestire un consiglio di amministrazione in una fase delicata, oltre ad occuparsi del Brasile e della telefonia tricolore, restando però fuori. 

Tim sta provando in tutti i modi a rinegoziare il contratto con Dazn, Dopo una verifica del revisore Pwc, il Collegio sindacale avrebbe effettuato il profit warning, da cui sarebbe emerso uno scollamento di circa 540 milioni tra le stime formulate dalla società e l'effettivo contributo che Dazn può portare ai ricavi Telecom. Il gruppo italiano, su questa base, ha chiesto un taglio dei minimi garantiti, pari e 340 milioni l'anno per il prossimo triennio, Dazn fa una fatica boia a far quadrare i conti e ha risposto picche. 

L'orientamento di Tim ora è questo, imposto dal rifiuto di Dazn a trattare: adire alle vie legali a tutela dei propri interessi. Punto di partenza, il fatto che Dazn consenta di dividere l'abbonamento tra più persone. Comunque la giri, la questione è destinata a finire in tribunale. Un giudice deciderà. Nel frattempo, Tim è tenuta a procedere a un accantonamento milionario. Il Cd è chiamato a scegliere la strategia più appropriata. Quella vincente per mettere sotto scacco Dazn. 

Tim è un'azienda in difficoltà di bilancio e di strategie. Necessita di un amministratore delegato che si prenda la responsabilità e orienti le decisioni del Cda. Proprio in virtù di queste elementari considerazioni, Vivendi o un altro azionista Tim potrebbe chiedere a breve la convocazione di un'assemblea straordinaria per la revoca di Luigi Gubitosi dal Cda. 

Il comitato strategico di Tim è presieduto da Salvatore Rossi e formato da quattro consiglieri indipendenti. Tutti insieme, in pieno accordo, hanno chiesto a Lion Tree e Goldman Sachs una fairm opinion, anche in funzione dell'interesse manifestato all'acquisto dell'azienda da parte di Kkr. La società statunitense chiede di fare “una due diligence confermatoria” prima di presentare un'offerta vincolante, 

Ma qual è la posizione di Tim sulla richiesta di Kkr? Il comitato degli indipendenti non ha competenze manageriali per gestire un'operazione che si presenta molto delicata. Il dg Pietro Labriola ha le deleghe, ma non è presente nel Cda e non è nella condizione di selezionare un advisor di sua fiducia che lo assista in questo complesso processo. 

Una cosa sembra comunque sicura: per il contenzioso in fieri con Dazn, Tim dovrà procedere a un accantonamento milionario. Il Cda decide il da farsi, quanto e come. Le prospettive non sembrano incoraggiare una visione ottimistica nel futuro immediato. Il Consiglio deve gestire un'azienda in forti difficoltà. Non è del tutto improbabile che debba votare un'importante discontinuità. E in questo caso assume un'importanza strategica fondamentale la figura di un amministratore delegato che si assuma la responsabilità con il voto, orientando il consiglio.  

Oltre a decidere sulla revoca d Gubitosi, eventuale (praticamente certa) assemblea straordinaria sarà chiamata a pronunciarsi se intentare o meno un'azione di responsabilit nei confronti del management che è costato al gruppo tre allarmi utili a distanza troppo ravvicinata. La prova, più meno, di una crassa incapacità a dirigere e decidere. Non si contano le scelte sbagliate dal management. 

Il pericolo ora è rappresentato da un male estremo che potrebbe manifestarsi nei prossimi giorni. Dipende dal Cda: riuscirà a trovare una soluzione appropriata e Gubitosi e l'azienda si renderanno disponibili, a breve, alla risoluzione consensuale del rapporto? 

Vedremo e sapremo molto presto.