di Fabio Luppino

 

I giornali sono odiati dai no vax perché raccontano storie che i no vax non vogliono ascoltare. Per esempio, le notti dei giorni di festa (per tutti gli altri) al lavoro dei medici delle terapie intensive che vengono insultati dai no vax lì finiti per la loro ostinazione, presunta libertaria. I primi rispondono al giuramento di Ippocrate e assolvono al loro dovere, i secondi invece non vogliono venir meno al giurin giurello fatto su qualche social negando qualsiasi evidenza di questi ultimi due anni, dagli oltre 136 mila morti per Covid alle bare di Bergamo, anche se poi negli ospedali pagati in larghissima misura dai mentecatti che si sono vaccinati, ci vanno (qualcuno ci muore), e pretendono di essere curati, ma alle loro condizioni.

Grazie anche a maldestre posizioni filosofiche è diventato mainstream ragionare sul Covid in termini di libertà non libertà. Per cui il no vax più illuminato rivendica la libera scelta (quello meno illuminato parla di terrorismo di Stato apertamente, il più illuminato ci arriva poco dopo). Invece, è arrivato il momento di dire che non ci sono due posizioni ugualmente valide, scegliere di vaccinarsi o non farlo. No, la ragione (non solo quella scientifica) sta da una sola parte. Se oggi non ci fossero 48.335.947 persone con almeno una dose (a cui vanno aggiunti i guariti da, al massimo, 6 mesi) ci sarebbe una catastrofe umanitaria, sociale, economica nel nostro Paese (e c’è, infatti, nei Paesi dove i vaccini non sono ancora arrivati, anche per omissioni della parte più ricca del mondo). Il principio è molto semplice: più vaccinati abbiamo, meno terreno fertile ha il virus di attecchire. Se incontra quattro vaccinati, deperisce. Ma se resta il 10% della popolazione, poco meno di 6 milioni di persone, senza copertura, per paura e ottusità, il virus, qualsiasi variante, continuerà a rubarci l’esistenza. Lo capiscono anche i bambini, ma meno molti genitori.

Le obiezioni le conosciamo. Bene, se fa male, se non è sperimentato, se ce lo hanno imposto le big pharma, Draghi, la finanza e qualche altro mascalzone di cui è pieno il mondo moriremo tutti tra uno o due anni; se non lo avessimo fatto il vaccino avremmo avuto la stessa sorte anche in minor tempo. Ma, siccome, le sciocchezze sui vaccini sono in campo da molto tempo prima del Covid, restano sciocchezze anche in questo caso. Con la differenza che, esattamente un anno dopo dal primo vaccino somministrato, non siamo più in lockdown, si muore di meno e i vaccinati non vanno in terapia intensiva, ci vanno i non vaccinati. Anche questo è un dato elementare. E’ vero, in due anni che balliamo sotto i colpi del Covid forse i governi Conte-due e quello di Draghi avrebbero potuto fare qualcosa di più importante per rafforzare il sistema sanitario nazionale. Ma non è questa ragione sufficiente per occupare le terapie intensive solo per aver rifiutato il vaccino. O lo Stato è o non è.

Il no vax, naturalmente è articolato al suo interno. Chi ha paura, chi non crede affatto che ci sia il Covid, chi ha paura e può permettersi lo splendido isolamento in attesa che passi la bufera: perlopiù persone ricche o che lavorano per sé o che sin qui non si sono trovate nella necessità di avere un green pass per vivere in comunità (tralasciando quelli che hanno alimentato il traffico di falsi green pass, falsi vaccini, falsi in generale). Come la metti la metti, una scelta egoistica ed egocentrica, a fronte di oltre 48 milioni di stupidi che hanno fatto il loro dovere, senza ritenere di aver messo il cervello all’ammasso. Ci sarebbe da capire anche come mai nel periodo che va dal 25 novembre al 9 dicembre (subito dopo l’annuncio del governo che senza green pass non si poteva più andare nemmeno in trattoria, per esempio) ci sono state d’incanto cinquecentomila prime dosi. Come mai questo pentimento di così tanti incalliti no vax fino a quel momento? E perché non hanno raccontato agli altri come sono andate le cose dopo la punturina, che non hanno percepito l’inoculazione di 5g o di fantomatiche scie chimiche, tanto per restare alle principali stupidaggini lette in questi mesi? E che addirittura sono restati vivi? E così tutti gli altri che hanno continuato a farla, sta prima dose?

Non basterebbe un articolo per mettere in fila le sciocchezze diffuse a piene mani dall’ideologia no vax, anche se chiamarla ideologia è troppo nobile, diciamo ignoranza (oltre al pericoloso uso fatto di questa massa da manovra, che si sente felice per aver conquistato un presunto diritto di cittadinanza sul web, da forze politiche eversive). L’ultimo stadio è: Draghi non impone l’obbligo vaccinale perché in realtà l’emergenza non c’è. Ecco, continuate a nutrirvi con queste baggianate. Ma l’emergenza c’è e sta arrivando rapidamente proprio dritta dritta a riguardare i no vax. La Germania insegna: dopo aver imposto il lockdown ai non vaccinati c’è stato un rapido crollo dei contagi, stessa cosa in Austria. Misure più drastiche arriveranno, per i non vaccinati. E non si agiti la Costituzione (si è già profanata abbastanza la storia con i riferimenti ad Hitler e alla Shoah). La Costituzione sta dalla parte di chi, in democrazia, persegue in emergenza il bene pubblico, ed ha il dovere di farlo. I contagi aumentano con la variante Omicron, ma i vaccinati restano asintomatici, perlopiù hanno un raffreddore e sono generalmente contagiati dai non vaccinati. Se dovesse arrivare, infine, il lockdown per i non vaccinati punterebbe a bloccare questa catena. O anche l’obbligo vaccinale, accuratamente evitato fino a questo momento.

Nessuno si illude che sia finita vaccinandosi, ma non vaccinandosi non finirà mai.