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“Oggi all'ospedale Spallanzani è iniziata la somministrazione dell’antivirale per via orale molnupiravir (pillola Merck, ndr). Le prime due pazienti sono una donna di 91 anni cardiopatica e diabetica e una donna di 72 anni cardiopatica, immunodepressa. Entrambe hanno sintomi lievi agli esordi”.

Lo ha reso noto l'assessore regionale alla Sanità del Lazio Alessio D'Amato. Si tratta di un farmaco per la cura del Covid, e in particolare serve a chi ha contratto la malattia in forma lieve-moderata e non è in ospedale. Un aiuto per chi è alle prese con il Coronavirus. Le Regioni, a partire dal 4 gennaio, hanno iniziato a ricevere queste pillole. Si chiama Merck perché è stata sviluppata dalla casa farmaceutica Merck & Co.

Il farmaco, un antivirale orale progettato per bloccare la replicazione del coronavirus, è considerato assieme al Paxlovid di Pfizer un'arma estremamente preziosa nella lotta alla pandemia di COVID-19, ma non è assolutamente un sostituto del vaccino come sbandierato dalla narrazione novax. È infatti un complemento utile per i pazienti Covid immunodepressi e/o con severe condizioni sottostanti che rischiano di sviluppare la forma grave dell'infezione.