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di Riccardo Galli 

No Vax in ospedale, anzi purtroppo non di rado non solo al Pronto Soccorso ma poi anche in corsia, reparto, terapia intensiva. Qualche volta il cittadino che non ha voluto vaccinarsi, una volta contratto il Covid, si lascia curare, anzi ai medici si affida. Altre volte dei medici e dell'ospedale diffida, quindi rifiuta cure o esige di essere trattato come da medicina-social-alternativa. Non mancano casi in cui il cittadino non vaccinato, divenuto malato grave di Covid, letteralmente si lascia morire, rifiutando ogni cura con l'animo del martire della vera fede.

Di qui incertezza, frustrazione, perfino vertigine culturale ed emotiva di medici e infermieri: che fare con il No Vax che ti chiama assassino e complice di assassini? Con il No Vax malato grave che arriva con in tasca la lettera dell'avvocato che ti diffida a praticare la medicina e prescrive le terapie trascritte dalla "medicina" social (velo pietoso sullo spessore civile dei suddetti avvocati)? Che fare con chi non vuol essere curato, neanche se rischia la vita? Che fare con chi ti vede come il nemico mentre provi a salvargli la vita? La risposta alla più che legittima domanda è una sola e non può che essere una sola: curare il cittadino non vaccinato, No Vax per scelta e per fede, è sacro.

Ma il conto virtuale da presentare, il conto di quanto è costata alla collettività la scelta individuale di non vaccinarsi sarebbe anch'esso una cura, una sorta di terapia sociale. All'Ospedale Sant'Orsola di Bologna due conti li hanno resi pubblici, senza polemica, senza astio ma, come si dice, con chiarezza. Un paziente ricoverato in Terapia Intensiva ha un costo per la collettività pari a 3.300 euro al giorno.

In alcuni casi però, quando il paziente è aiutato a sopravvivere (anche per molte settimane) con una circolazione extra corporea del sangue che altrimenti non si ossigena nei polmoni colonizzati dal virus, il costo giornaliero arriva a 8000 euro (ad esempio sono sei gli infermieri che si devono alternare nella costante e ininterrotta assistenza). E a chi con più frequenza si tenta di salvare la vita con la circolazione ed ossigenazione extra corporea del sangue? Non agli ultra settantenni ma quasi sempre ad una tipologia di paziente ormai consolidata: 40/50 anni rigorosamente non vaccinato e spesso orgogliosamente No Vax.