Il palazzo del Quirinale, sede della Presidenza della Repubblica italiana (foto depositphotos)

Centrodestra a ranghi compatti: è partito il "countdown" di Villa Grande dove, a breve, le forze della coalizione si ritroveranno per il vertice che deciderà, anche in via ufficiale, chi appoggiare per la corsa al Quirinale. Il nome più gettonato su questo versante politico rimane quello di Silvio Berlusconi. Anche oggi, il leader della Lega Matteo Salvini ha assicurato che le forze della coalizione "si muoveranno compatte dall'inizio alla fine". Parole, quelle dell'ex ministro dell'Interno, che sanno di ulteriore "endorsement" nei confronti del Cavaliere di Arcore. E che cadono proprio nel giorno in cui uno dei simboli del centrodestra, Vittorio Sgarbi, sembra spargere cenere sulla nomination dell'ex premier.

BERLUSCONI? OPERAZIONE SCOIATTOLO CONCLUSA
"Se oggi ho ripreso a fare le telefonate per Berlusconi? No, lui è rimasto a Milano credo che questa pausa dipenda dal fatto che starà pensando se c'è una via di uscita onorevole. La campagna del 'Fatto' e di altri e la sua incapacità di prendere voti avversi salvo alcuni, secondo me l'impresa è disperata. Al momento l'operazione Scoiattolo si è fermata anche se lui potrebbe tornare a Roma domani" ha detto il critico d'arte a Rai Radio1, ospite di "Un Giorno da Pecora". Se Berlusconi preferisce Mattarella o Draghi? "So che preferisce Mattarella, questo lo so, Draghi proprio non lo preferisce" ha proseguito il deputato del Gruppo Misto.

TAJANI: SGARBI NON E' PORTAVOCE DEL CAVALIERE
A stretto giro, ecco arrivare le parole del coordinatore nazionale di Forza Italia Antonio Tajani secondo il quale Sgarbi "non è il portavoce di Silvio Berlusconi ma risponde a se stesso, sicuramente non parla a nome" del Cavaliere. Per Tajani, intervistato a Sky TG24, ospite di "Timeline", il centrodestra è ancora tutto a sostegno di Berlusconi la cui candidatura al Quirinale "non ha alternativa". E proprio contro un'ipotesi del genere si è schierato, da giorni, il centrosinistra, da sempre contrario alla candidatura di Berlusconi a Capo dello Stato.

CENTROSINISTRA A CACCIA DI STRATEGIA: SPUNTA LILIANA SEGRE
Nei prossimi giorni è in programma un vertice a tre fra Enrico Letta (Pd), Giuseppe Conte (M5S) e Roberto Speranza (LeU). Lo scopo è quello di creare una strategia comune tra i partiti della vecchia componente giallorossa del Conte bis. Proprio su questo versante, i pentastellati hanno calato "l'asso" della candidatura di Liliana Segre e ipotizzato l'uscita dall'aula come tentativo di arginare il Cavaliere.