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In Italia natura in tilt per le temperature anomale di un inverno mite e senza pioggia che facendo fiorire prati e alberi fuori stagione e seccando laghi e fiumi con crescente allarme per le coltivazioni soprattutto al nord dove non piove da due mesi e il vento caldo alimenta il rischio incendi.

È quanto emerge dal monitoraggio della Coldiretti sugli effetti di un meteo pazzo dopo un 2021 bollente che si è classificato al decimo posto dei più caldo dal 1800 facendo segnare una temperatura superiore di ben 0,71 gradi rispetto alla media storica, secondo l’analisi Coldiretti sulla base dei dati Isac Cnr nell’anno solare.

Da nord a sud sbocciano le gemme sugli alberi e fioriscono le primule nei prati come i mandorli e le mimose mentre nella pianura padana le coltivazioni seminate in autunno come orzo, frumento e loietto iniziano ora la fase di accrescimento che rischia di essere compromessa dalla siccità.

Ma a preoccupare è anche lo sviluppo dei prati destinati all’alimentazione degli animali perché se le condizioni di secca dovessero continuare, gli agricoltori saranno costretti a intervenire con gli irrigazioni di soccorso dove sarà possibile. Dall’altra parte nelle prossime due settimane partiranno le lavorazioni per la semina del mais, ma con i terreni aridi e duri le operazioni potrebbero essere più che problematiche.