di Stefano Ghionni

Ritorna sulla necessità di ricompattare il centrodestra, Giorgia Meloni. Rivendicando la centralità di Fratelli d’Italia (partito di cui lei è presidente) nella coalizione dei conservatori. Fino a dirsi "pronta a governare" data la "forza" di FdI. "La mia responsabilità - spiega la parlamentare romana in un'intervista dal direttore de "La Stampa" Massimo Giannini - è quella di dare rappresentanza a questo mondo. Gli altri dovranno fare le loro scelte".

"L’unico partito rimasto saldamente nel centrodestra siamo noi e al governo con il Pd non ci andremo mai” prosegue. Per poi rilanciare: "È una vita che vogliono chiuderci in un angolo, ma non ci sono mai riusciti e non ci riusciranno. Mi preparo per il governo, se da sola o meno lo vedremo". La pasionaria della destra italiana taglia corto nell’osservare “l’inconsistenza del centrodestra”, inviando messaggi a Salvini e Berlusconi: "Non si possono più scrivere accordi sulla sabbia".

Attualmente, ricorda ancora a La Stampa: "La coalizione ha enormi difficoltà. Ma penso che le idee e i principi che la ispirano siano ancora maggioranza tra gli italiani, quindi è il momento di fare chiarezza tra noi". Per quel che riguarda un'eventuale ricomposizione del centrodestra: "Non dipende da me, ma le persone che votano centrodestra chiedono rispetto, di essere rappresentate con orgoglio, senza rincorrere le sirene della sinistra, che è naturalmente nostra avversaria”.

Tornando alla partita del Quirinale, per Meloni Lega e Forza Italia “hanno preferito tutelare l'alleanza di governo con Pd e M5s invece che l'unità del centrodestra. Salvini – continua la leader di FdI - non lo sento da prima che votasse per Mattarella. Berlusconi mi ha chiamato un paio di giorni fa e abbiamo parlato. Ci confronteremo, per carità, ma il punto è che non possiamo più dirci che stiamo uniti e poi assumere posizioni diverse su questioni serie. Io penso che il nostro ruolo sia riorganizzare il campo dei conservatori in vista delle prossime elezioni”.

Perché, ha proseguito Meloni: “Prima o poi tornerà la democrazia in questo Paese" dal momento che "da noi, in Italia, tutte le scuse sono buone per non votare. Noi siamo l'unica democrazia in Europa in cui il premier non ha avuto alcuna legittimazione da parte del popolo, ma solo dal Parlamento, che ormai è poco rappresentativo del Paese", ha concluso. Immediata, ecco arrivare la risposta di Matteo Salvini (Lega): “Meloni pronta a governare? Ognuno ha le sue ambizioni: poi sono i cittadini che decidono. Io sono stato ministro e la gente se lo ricorda. Io ho pagato prezzi per fare il mio dovere. Sondaggi? C'è chi crede agli oroscopi...".