di Brigida Baracchi

Nessuno l'aveva più vista. E nessuno, forse, si è posto delle domande. Perché la vita (la nostra, non quella degli altri) corre veloce, guai a fermarsi. Marinella Beretta, 70 anni, abitava da sola a Como, in una villetta. L'hanno ritrovata seduta su una sedia del salotto, morta probabilmente per un malore. Il fatto è che il decesso risalirebbe a due anni e mezzo fa. A fare la scoperta sono stati i Vigili del fuoco, entrati nell'abitazione.

Della signora si sa poco o nulla: aveva ceduto l'abitazione a un cittadino svizzero ma aveva mantenuto, in usufrutto, il diritto ad abitarci. Pare che non avesse parenti o amici. Una donna sola, una donna morta sola. La cronaca dei fatti ha puntato su un aspetto: nessuno si era accorto dell'assenza della 70enne. E forse il ritrovamento sarebbe potuto arrivare chissà quando. Solo il vento, infatti, ha smosso le acque: le forti correnti d'aria avevano spazzato via le piante localizzate nel giardino della villetta dove risiedeva Marinella Beretta.

Per questo i vicini avevano segnalato al proprietario dell'abitazione la pericolosità della situazione. Da qui la piega degli eventi: il cittadino svizzero non è stato in grado di avere alcun segnale dalla donna. Così si è rivolto alle forze dell'ordine le quali, a loro volta, si sono messe in contatto con i pompieri, che hanno svolto il sopralluogo, rinvenendo il corpo senza vita della donna. Mario Ladriscina, sindaco di Como, ha commentato: "Questa povera signora non era nota ai servizi sociali del Comune e nessuno ne aveva lamentato la scomparsa, da quel che mi risulta. Una brutta storia che pone interrogativi sulla solitudine e forse sulle relazioni di vicinato".

Questa di Marinella, parafrasando Fabrizio De André, è una storia vera, figlia del nostro tempo. Una storia di solitudine, che nuovamente ha ribaltato slogan vari all'insegna dei buoni propositi e del "be human". La morale, dopotutto, non lascia scampo a interpretazioni: resteremo pure umani, ma alla fine moriamo soli.