Quando più esemplari della stessa specie si uniscono, la capacità collettiva di pensiero è regolata su quella del più scemo". È uscita in tutte le librerie, dal 9 febbraio, "Il nuovo elogio dell'imbecille" il manifesto che, in sostanza, segnala l'inarrestabile ascesa della stupidità umana.

Scientificamente fondato e ricco di humour, il nuovo saggio del giornalista e scrittore, Pino Aprile, è la versione contemporanea di un bestseller che ha conquistato l'Europa. L'intelligenza, quindi, ha i giorni contati; il mondo sarà degli imbecilli: lo dice la scienza. Se fino a oggi ne avevate avuto solo l'impressione... adesso potete avere anche le prove!

In principio fu "L'imbecille". Alle fatidiche soglie del Duemila, il libro d'esordio di Pino Aprile fu un fortunato caso editoriale in Italia e in molti altri Paesi (in Spagna, per la cronaca, raggiunse il podio più alto e dominò per mesi le classifiche). Suggestivo, scientificamente fondato, sociologicamente ineccepibile e al tempo stesso traboccante di humour – insomma: irresistibile - il pamphlet fu persino adottato da corsi universitari e di management. Vent'anni dopo, è più che mai necessario un "Nuovo elogio", per dare testimonianza di una lungimirante intuizione che nel tempo ha assunto sempre più i crismi di pietrosa, incontrovertibile realtà fattuale: gli intelligenti hanno fatto il mondo, ma sono gli stupidi che ci vivono alla grande.

Perché al mondo ci sono così tanti imbecilli? Perché – mai come in questo momento, sembrerebbe – prosperano e imperano, riuscendo a raggiungere posizioni di successo, in politica innanzitutto, ma anche nelle aziende, in società, nella comunicazione, insomma nella vita tutta? Per non dire della ribalta dei social. Perché dopo essere prima faticosamente e poi brillantemente disceso dalla scimmia, l'uomo ora tronfiamente la risale?

Pino Aprile dà ragione – una ragione "darwiniana" e inoppugnabile – dell'inarrestabile ascesa della stupidità umana. Conferendo nuova vita a un manifesto indispensabile per comprendere la nostra asinina, cialtronesca contemporaneità.