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di Stefano Casini

Il popolo argentino é cosí abituato ai continui aumenti su tutto ció che paga, che forse non se ne rende quasi conto. In ogni caso, l'attuale situazione, sempre al bordo del Default, fa si che, scomparisca la classe media, nonché la classe più bassa del paese. 

L'inflazione continua a salire alle stelle e nel primo mese del 2022 i prezzi sono aumentati in media del 3,9% rispetto a dicembre dello scorso anno e del 50,7% negli ultimi 12 mesi, secondo i dati ufficiali pubblicati dall'Istituto nazionale di censimento e statistica (Indec). L'attuale governo K di Alberto Fernández ha messo contro il muro, soprattutto i supermercati, marcando una quantitá di prodotti con la proibizione di elevarsi nel prezzo al pubblico. Gli accordi sui prezzi concordati tra il governo e l'industria alimentare, non sono stati sufficienti per evitare che fosse una delle voci che sono aumentate di più, arrivando, in un mese, al 4,9%. "L'aumento degli alimenti e delle bevande analcoliche (4,9%) è stato quello con l'incidenza più alta in tutte le regioni. Il più rilevante nella divisione è stato l'aumento di ortaggi, tuberi e legumi, dove spiccano, tra gli altri, pomodori, lattuga, patate e cipolle", ha sottolineato l'INDEC. Le comunicazioni sono aumentate di molto, sicuramente troppo, ossia del 7,5%, marcate dall'aumento dei servizi telefonici e internet, nonché da ristoranti e alberghi che hanno dovuto aumentare del 5,7% nel mese di gennaio, soprattutto perché, per via della buona stagione turistica locale per la svalutazione del peso e gli incentivi ufficiali alla spesa, l'estate a casa, ha provocato molta domanda interna e quindi l'aumento delle tariffe. 

I dati mettono in serie difficoltà il governo per attaccare questo male cronico in Argentina, il paese con la seconda inflazione più alta del Sud America dopo il Venezuela. Ovviamente, questa inflazione non ha paragoni con quella degli anni '90 che ha raggiunto, in un anno, il 2000%. 

Nel bilancio bocciato dal Congresso, l'Esecutivo K aveva previsto un'inflazione del 33% per il 2022, ma come negli anni scorsi, nessun operatore ci crede, molto meno quando, nel primo mese dell'anno, giá é stato raggiunto il 4%. Gli analisti continuano a scrivere rapporti negativi sulle aspettative del mercato e stimano che l'indice dei prezzi al consumo aumenterà, quest'anno di quasi il 55%, Questo  significherebbe la cifra più alta degli ultimi tre decenni, aumenti di luce, gas ed elettricità al primo posto.

Il principale motivo per temere l'accelerazione dei prezzi é l'accordo con il Fondo monetario internazionale per ristrutturare il debito di 44 miliardi di dollari, contratto durante il mandato di Mauricio Macri. Uno dei requisiti dell'organizzazione multilaterale è la riduzione dei milionari sussidi energetici.

Lo Stato argentino ha mantenuto congelate le tariffe pubbliche dallo scoppio della pandemia ossia dal primo trimestre del 2020, ma ha già avvertito la popolazione che questa politica non seguirà quest'anno. Il gas aumenterà del 20% a marzo, un aumento che si rifletterà direttamente e significativamente sull'inflazione di quel mese, troppo alta anche per gli aumenti legati al ritorno a scuola. L'azienda idrica statale, Aysa, ha chiesto un aumento del 32%, non ancora approvato, e si prevede che, anche la bolletta della luce, faccia esplodere tutti i prezzi legati ad essa, anche se il governo sta studiando l'applicazione di distinzioni tra le zone più ricche che rimarrebbero senza un sussidio  ed il resto della popolazione.

Negli ultimi due anni, anche i prezzi dei trasporti pubblici e dei carburanti sono rimasti indietro rispetto all'inflazione. La benzina è aumentata del 9% a gennaio, il che significherà un aumento di circa mezzo punto nella misurazione dell'IPC di febbraio. Nel mese in corso il cibo tornerà ad avere un ruolo fondamentale. Il pane, una delle principali fonte di cibo in ogni paese, é aumentato del 25%, spinto dall'aumento delle materie prime utilizzate per l'elaborazione, come le uova (30%), lo zucchero ( 33%) e lievito (35%).

Nonostante le proiezioni di mercato, il governo smentisce che i prezzi aumenteranno di più quest'anno rispetto al 50,9% con cui avevano chiuso l'anno scorso. "Non sarà peggio che nel 2021, in questo modo può essere migliore", ha detto ai media il segretario al Commercio Roberto Feletti. Poi ha aggiunto:  "L'accordo con il FMI è molto importante, che le riserve siano recuperate e che il livello di ripresa economica sia mantenuto".

C'é qualcuno che ci creda?