Scaduti i termini di presentazione in commissione degli emendamenti al decreto "Sostegni Ter", i senatori Giacobbe e Porta hanno presentato emendamenti su assegno unico e detrazioni da carichi familiari per i cittadini italiani ed i lavoratori all'estero.

Uno degli emendamenti mira a colmare il vuoto normativo generatosi con l'entrata in vigore del cosiddetto "assegno unico". 

La legge attuale prevede che i cittadini italiani residenti all'estero ed i lavoratori dello stato italiano, anche senza cittadinanza italiana, come gli impiegati a contratto della rete estera del MAECI, in ragione della disciplina speciale che li caratterizza, percepiscano delle detrazioni per figli a carico e l'assegno per il nucleo familiare, che però la legge delega ha abrogato, prevedendo la sostituzione di queste prestazioni familiari con l'assegno unico che è vincolato ai parametri della residenza sul territorio italiano e della cittadinanza. Pertanto, alla luce di questa nuova configurazione normativa, i nostri lavoratori perderebbero le prestazioni disciplinate dalla loro norma speciale e nel contempo non rientrerebbero nei requisiti dei fruitori del novello assegno unico.

"È imprescindibile approdare ad una deroga netta e chiara".

Un ulteriore emendamento intende salvaguardare il diritto all'Assegno per il nucleo familiare (Anf) per figli a carico concesso dallo Stato italiano ai soggetti aventi diritto residenti all'estero. Si intende  salvaguardare il diritto alle detrazioni per figli a carico di età inferiore a 21 anni attualmente concesse ai contribuenti  italiani residenti all'estero i quali producono almeno il 75% del loro reddito in Italia ed i quali in virtù della nuova legge sull'Assegno unico universale rischierebbero di perdere tale diritto a partire dal 1° marzo 2022, l'abolizione delle detrazioni per figli a carico sebbene si applichi a tutte le persone, siano esse residenti o non residenti, nuoce anche ai dipendenti delle amministrazioni statali (consolati, ambasciate, etc.); il personale militare italiano in servizio all'estero; il personale docente o non docente, di ruolo e non di ruolo, in servizio presso le istituzioni culturali e scolastiche italiane all'estero e altri ancora.