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Crollano le borse e volano i prezzi delle materie prime, dal petrolio e il gas fino alle quotazioni del grano che sono balzate del 2% in un solo giorno mentre il mais destinato all’alimentazione del bestiame ha raggiunto il valore massimo da sette mesi. E’ quanto emerge dall’analisi della Coldiretti sugli effetti dell’invasione Russa in Ucraina alla chiusura del mercato future della borsa merci di Chicago che rappresenta il punto di riferimento mondiale delle materie prime agricole che si trovano da mesi già su valori record del decennio.

Un aumento che ha rilevanti conseguenze anche per l’Italia con l’Ucraina che è il secondo fornitore di mais destinato all’alimentazione del bestiame nelle stalle con una quota di poco superiore al 20%, secondo le elaborazioni Coldiretti su dati Ismea. Un colpo mortale per gli allevamenti che sono costretti a fare i conti anche con il caro energia a fronte di compensi ben al di sotto delle spese. Il mais è la componente principale dell’alimentazione degli animali negli allevamenti con l’Italia che è costretta a importare oltre la metà del fabbisogno (53%) a seguito della riduzione di quasi 1/3 della produzione interna negli ultimi 10 anni a causa delle speculazioni a danno degli agricoltori.