di ROBERTO ZANNI
La tessitura è arte, antichissima, che porta le prime testimonianze addirittura nel neolitico, come dire qualche migliaio di anni prima di Cristo. Poi una storia che si è evoluta con i tempi, ma che a volte ritorna, anche nelle forme più originali, con gli antichi telai che oggi si possono trovare nei musei. Ma non solo. Branford è una città del Connecticut, non lontana da New Haven, nemmeno 30.000 abitanti, anche qui una storia antica, anche se non come quella precedente, che va indietro fino al 1644, ma che solo adesso, se così si può dire, si è intrecciata con la tessitura. Merito di un italoamericano, Robert Aiudi, un artista del tessile che espone e insegna anche, che non solo ha trasformato la sua casa in un museo, con telai e attrezzi, ma che in questa parte degli Stati Uniti, come ha raccontato CT Insider, ha portato un mestiere tramandato dal bisnonno. In Italia l'avo di Aiudi era infatti un tessitore di seta, ben oltre un secolo fa. Oggi Robert usando antichi telai continua in un certo senso la tradizione di famiglia, non più in Italia, ma in un tranquillo angolo degli Stati Uniti. Antichi filatoi, che sono davvero enormi, ma ce n'è uno anche in prestito dalla Branford Historical Society. Aiudi per il suo lavoro, che poi è arte, utilizza però uno strumento relativamente nuovo, fabbricato nel 1985, ma che però nel design non è cambiato troppo rispetto ai predecessori di qualche secolo prima. Nemmeno la tecnica è mutata al punto che Aiudi, oltre a creare opere nuove, ha restaurato anche tutti gli antichi tessuti che fanno parte della collezione della Branford Historical Society. Un'attività che sembra, e probabilmente lo è, di altri tempi, di altri secoli perchè Aiudi lavora anche su arazzi che necessitano di restauro, come sui suoi, che al contrario sono originali, creati dalla sua voglia di lavorare con quei telai che oggi non fanno più parte della vita quotidiana. E che siano tutte opere d'arte viene confermato dalle mostre, esibizioni che si tengono alla BACA Gallery e che sempre radunano un pubblico numeroso, e soprattutto entusiasta. Il suo lavoro di tessitore, come oggi non c'è più, aggiunto al suo essere italoamericano, ha portato i lavori di Audi, in questo specifico caso sciarpe speciali, a contagiare Rosa DeLauro, congressista Democratica. "Orgogliosa - ha spiegato in una email - di offrire il mio supporto a un tessitore locale e al suo incredibile lavoro". Robert Aiudi poi non solo usa un telaio di un'altra epoca, ma per le sue collezioni utilizza tessuti particolari provenienti da un allevamento di alpaca e un altro di pecore. Ma ha usato anche rare matasse di lino antico. Ma soprattutto c'è quel legame, che in questo caso può essere davvero un filo, che lo unisce alla tradizione di famiglia. "Il mio bisnonno era un tessitore - ha raccontato a CT Insider - di una parte d'Italia dove ancora oggi c'è una grande industria della seta. Mio nonno, che era originario delle Marche, era invece un maestro tessitore di seta, emigrato negli Stati Uniti nel 1910, portò con sè i suoi telai". Ma Robert Aiudi la storia dei suoi avi l'ha imparata solo dopo aver cominciato ad innamorarsi di quest'arte. Ha cominciato a tessere evidentemente per quel filo, invisibile, che lo univa al bisnonno e al nonno. "E quando mia nonna ha visto quello che facevo - ha concluso - sorpresa mi ha detto: 'Dove hai imparato?' Io le ho risposto 'Non lo so'...".