di Matteo Forciniti

Per tre mesi all'interno del Comites dell'Uruguay è stata commessa un'illegalità e adesso bisognerà capire quali conseguenze ci saranno.

La vicenda chiama in causa il presidente Aldo Lamorte che ha appena rassegnato le dimissioni dal suo secondo incarico all'interno del Cgie (Consiglio Generale degli Italiani all'Estero) dopo una lunghissima attesa. Come stabiliscono le leggi costitutive di questi organismi, infatti, la carica di presidente del Comites è incompatibile con quella di consigliere del Cgie: era il 21 dicembre del 2021 quando il politico uruguaiano veniva proclamato alla guida del Comitato controllato dalla sua lista in maggioranza. Da allora però il passo indietro nell'altro incarico di rappresentanza veniva continuamente rinviato ed è arrivato soltanto dopo un ultimatum: il 10 marzo l'Avvocatura dello Stato ha espresso un parere al Ministero degli Esteri riguardo l'operatività del Cgie nella parte conclusiva del suo mandato ribadendo per l'ennesima volta quello che tutti sapevano, ovvero che i consiglieri del Cgie restano in carica fino alla prima riunione di insediamento del nuovo Consiglio.

Se in questi 3 mesi a Montevideo c'è stato un presidente illegale allora quale validità possono avere gli atti compiuti dal Comites in queste condizioni? Pochi ma molto significativi sono stati questi primi atti compiuti in questi 3 mesi che riguardano una seduta in particolare, quella del 16 febbraio: oltre ad aver fatto emettere un parere falso contro Gente d'Italia, al suo esordio come presidente Lamorte ha fatto subito nominare come membri cooptati del Comites un suo prestanome (Jorge Castiglia) e un altro suo amico (Nery Pinatto) senza alcun merito in vista delle imminenti elezioni del Cgie e prima ancora dell'autorizzazione dell'Ambasciata che in genere autorizza o meno la presentazione di una candidatura alle elezioni.

Castiglia e Pinatto parteciperanno il 9 aprile all'interno dell'Assemblea Paese chiamata ad eleggere il rappresentante per l'Uruguay all'interno del nuovo Cgie. Con quale credibilità queste persone esprimeranno il loro voto? L'elezione del rappresentante uruguaiano nel Cgie rischia seriamente di essere falsata.

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Le due liste di opposizione del Comites che erano già intervenute per denunciare la situazione adesso promettono battaglia anche se bisognerà attendere per capire cosa succederà. "Stiamo seguendo molto da vicino la situazione ma non possiamo ancora anticipare nulla" spiega Alessandro Maggi della lista Unitalia. Molto simile il commento di Fabrizio D'Alessandro della lista Rinnovo: "Ci riuniremo in questa settimana per decidere quali azioni intraprendere".

La prima a parlare, intanto, è Filomena Narducci ex consigliere del Comites e del Cgie che dice la sua a Gente d'Italia: "Quello che è successo in questi tre mesi è stato grave, sono molto preoccupata. Adesso credo che la cosa più logica sia quella di invalidare le decisioni prese dal Comites durante la seduta del 16 febbraio perché portano la firma di un presidente che si trovava in una situazione di irregolarità". "Questa conseguenza" -prosegue la Narducci- "dovrebbe essere automatica e non meriterebbe neanche un ricorso. Bisognerà rivedere dunque il parere verso Gente d'Italia e poi rianalizzare l'elezione dei membri cooptati su cui ci sono state tante stranezze. Quali meriti hanno queste persone? Il minimo sarebbe almeno quello di chiarire la loro condizione con la cittadinanza italiana e perché non l'hanno potuta prendere dato che non sappiamo assolutamente nulla al riguardo".