Paolo Sorrentino non ha vinto il suo secondo Oscar quest'anno con “È stata la mano di Dio”. Il regista napoletano, già premio Oscar nel 2014 con “La grande bellezza”, ha solo sfiorato il bis agli Academy Award, perché il Miglior film straniero è stato vinto dal giapponese “Drive my car” di Ryusuke Hamaguchi.

Il film del regista italiano era stato presentato in anteprima il 2 settembre 2021 in concorso alla 78° Mostra del Cinema di Venezia dove ha vinto il Leone d'argento “Gran premio della giuria”. L'attore Filippo Scotti, alla sua prima esperienza cinematografica, interpretando il giovane protagonista Fabietto Schisa, ha vinto a Venezia il premio Marcello Mastroianni. Il film è stato candidato anche ai Golden Globe e ai Bafta come miglior film straniero.

Forse è stata una sconfitta inaspettata, anche se lo stesso Sorrentino aveva dichiarato che il film giapponese fosse il favorito. Il regista italiano però, a poche ore dalla cerimonia, si è lasciato andare sui social alla spiegazione più intima del significato del suo film. "Oggi, dopo due anni di lavoro, con la cerimonia degli Oscar, si chiude il ciclo di questo film. Da mesi mi viene chiesto perché ho fatto questo film e non ho mai trovato una risposta autentica. Oggi l’ho trovata: volevo tornare, anche solo per un attimo, a questa foto. A mia madre".

Durante una masterclass al Festival di Zurigo infatti Sorrentino aveva detto di aver scritto il film senza strategie. Voleva che i suoi figli sapessero da dove veniva il suo dolore. Il regista ha perso entrambi i genitori in una fuga di gas nella casa di montagna, proprio come succede al protagonista Fabietto.