di Stefano Casini

 

Nuova stretta del Governo italiano per l’evasione fiscale: per ogni pagamento elettronico, fatto con carta e bancomat inizia l’obbligo di comunicarlo all’Agenzia delle Entrate.

Per i pagamenti con carta e bancomat, con questo controllo, non ci saranno più segreti per l’Agenzia delle Entrate. Nel nuovo pacchetto di misure del Governo  c’è anche quello che prevede la comunicazione all’Agenzia delle Entrate, dei dati dei pagamenti elettronici con carte, anche per ogni transazione.

La lotta all’evasione fiscale rimane uno dei principali obiettivi del governo Draghi ed è per questo che si sta ragionando su una batteria di interventi fiscali,  in attuazione del Pnrr, inasprendo ancora di piú la lotta all’evasione.

Vengono anche anticipate le sanzioni previste per gli esercenti che non vogliono utilizzare i Pos per quanto riguarda i pagamenti quotidiani. Si vede anche la possibilità di introdurre un sistema di comunicazione diretta tra i gestori delle transazioni elettroniche e l’Agenzia delle Entrate. C’é quindi un chiaro obiettivo, ossia trovare chi vuole evadere effettivamente le tasse. Fino a qualche anno fa esisteva l’obbligo di comunicare solo le operazioni costose effettuate con il Pos, quando l’importo era pari o superiore alla cifra di 3.600 euro. L’obbligo era per tutti i pagamenti fatti   con carte di credito, di debito o prepagate.

Chi si occupava della comunicazione? Erano i denominati operatori finanziari, che dovevano indicare:

  • ï i dati anagrafici del contribuente che ha sostenuto l’acquisto
  • ï gli importi complessivi di ogni singola transazione
  • ï la data in cui è stata effettuata la transazione
  • ï il codice fiscale dell’operatore commerciale presso il quale è avvenuto il pagamento elettronico. 

Ma l’obbligo di comunicazione è stato soppresso nel 2017, per effetto di quanto stabilito dall’articolo 4 del decreto legge 193 del 22 ottobre 2016, convertito poi con modificazioni dalla legge 225 del 1° dicembre 2016. Secondo le nuove disposizioni, fin da oggi, c’é l’obbligo di comunicare le modalità e le intenzioni di ció che abbiamo descritto.

Dovranno essere i gestori delle transazioni elettroniche, quindi non piú gli operatori finanziari,  a inviare all’Agenzia delle Entrate tutti i dati dei pagamenti digitali. Ancora non é troppo chiaro se verrà o meno definita una soglia al di sotto della quale non correrebbe l’obbligo comunicativo, In ogni caso, pare certo che, chi paga con carta non avrá piú nessun segreto con il Fisco italiano.

Il decreto fisco-lavoro approvato nel dicembre 2021 ha stabilito un primo obbligo d’invio, che, tuttavia, riguarda soltanto l’importo totale delle transazioni quotidiane. L’obiettivo principale delle nuove misure è puntare alla trasmissione di ogni tipo di operazione da fornire all’Agenzia delle Entrate tutte le informazioni per valutare ogni movimento che faccia un cittadino in materia di acquisti o vendite.

Con questo nuovo obbligo per intermediari finanziari, che riguarda esercenti, saranno richiesti anche tutti i dati delle operazioni pagate attraverso l’elettronico, una misura che rientra nell’analisi di rischio prevista nel Pnrr e che potrebbe migliorare di molto il controllo dell’evasione fiscale, o almeno questa è la speranza del Governo. Cosí si potranno trovare criteri per “pescare” chi ha commesso degli errori nella dichiarazione dei redditi o chi, invece, cerca di nascondere informazioni cercando di evadere le tasse. 

In ogni caso, per adesso, anche se l’utilizzo delle carte significa la maggior parte delle transazioni, non è facile. per nessun governo, controllare coloro che non utilizzano pagamenti elettronici, operando in contanti.

STEFANO CASINI