di  Massimo Teodori

Ieri sera, per caso, sono capitato su Rai3 con Cartabianca di Bianca Berlinguer. Confesso di essere rimasto affascinato dallo spettacolo circense di Alessandro Orsini a cui il pubblico televisivo era chiamato a concentrasi per ricevere il verbo definitivo sulla guerra contro l’Ucraina dispensato da colui che sembrava possedere la verità, sempre pronto a illuminare l’uditorio su ogni problema del passato, presente e futuro.

Mi sarei divertito di quell’one man show che muoveva le mani come Marcel Marceau, strabuzzava gli occhi come Gigi Proietti di “a me gli occhi, please”, ed era capace di ogni tipo di nonsense. Ma non era tranquillo perché non potevo dimenticare la tragedia da cui quello spettacolo giullaresco prendeva le mosse.

Intendiamoci: sono contrario a ogni censura e ritengo che anche gli Orsini di turno abbiano il diritto di dire quello che dicono di fronte a milioni di spettatori televisivi: ”I fatti mi hanno dato sempre ragione”… "La mia mente allenata non è quella dell’uomo comune”… "Zelensky è un incapace e Putin un grande uomo di Stato”… “Occorre rompere con l’Europa e rapportarsi direttamente con Putin”…

In tempi di mestizia, si può pensare che spettacoli di questo tipo possano portare un po’ di allegria. Mi chiedo, tuttavia, che legittimità abbia una televisione pubblica (pagata da tutti noi) che costruisce ore di trasmissioni per esaltare espressioni come quelle citate. Il modo in cui sono organizzati i talk come Cartabianca diventa inevitabilmente un’esplicita esaltazione del messaggio del personaggio a cui è dedicato la parte essenziale dello show e del modo in cui gli viene riservata l’attenzione di chi lo conduce.

Alessandro Orsini, certo, può esprimersi come vuole negli incontri serali in cui se ne vedono e se ne sentono di tutti i colori. Ma è lecito chiedersi quale sia il progetto di una conduttrice affermata come Bianca Berlinguer che organizza un’intera trasmissione intorno a un tale personaggio mentre altri ospiti, giornaliste e giornalisti di comprovata esperienza, e perfino una incolpevole signora ucraina assistono sbigottiti all’evento.