Depositphotos

di Federica Fantozzi

L'Anpi, 135mila iscritti e molte anime, si avvia alla celebrazione del 25 Aprile tra polemiche e lacerazioni come effetto collaterale della guerra in Ucraina. Albertina Soliani, ex senatrice ulivista, presidente dell'Istituto Cervi, è vicepresidente dell'Associazione di cui ha la tessera da 42 anni, ed è una degli unici due astenuti (l'altro è il neo-presidente provinciale di Ravenna Renzo Savini) sui 37 membri del comitato nazionale che il 12 aprile ha confermato al vertice Gianfranco Pagliarulo.

"Il presidente misuri di più le parole – dice adesso - Non avrei usato il suo approccio, non avrei scelto argomentazioni politiche non condivise da tutti. L'Anpi deve anzitutto riconoscere e affermare la Resistenza dell'Ucraina. Ci sono popoli interi che resistono fino alla morte perché scelgono la libertà e la democrazia. E' una cosa straordinaria, e dobbiamo dire che stiamo da questa parte". Eppure né lei né altri si aspettavano che Pagliarulo – ex Pci, Rc, senatore Pdci - conducesse l'Associazione su un terreno così accidentato, tra vecchi post filo-russi scritti tra il 2014 e il 2015 in cui si equiparava il governo ucraino ai nazisti e si denunciava "un oscuro cambio di regime sostenuto da forze esplicitamente neonaziste", timori sulle conseguenze dell'invio di armi a Kiev e soprattutto con il criticatissimo comunicato che chiedeva una commissione d'inchiesta "formata da Paesi neutrali" su Bucha.

Posizioni già presenti nel dibattito sulla guerra in Ucraina, ma che hanno lacerato l'Associazione, divisa tra l'esigenza di fare quadrato contro "l'assalto da destra" e le perplessità, se non aperti dissensi, che serpeggiano tra gli iscritti. Alla vigilia di un 25 Aprile turbato da venti di guerra e "offuscato" dalla svista sul tricolore ungherese stampato sui manifesti al posto di quello italiano ("lapsus freudiano" verso Orbàn, ha accusato il direttore di Micromega Paolo Flores d'Arcais). Inquietudini impossibili da quantificare, ma toccate con mano da chi vive quel mondo e quei luoghi. E non solo tra i giovani, ad essere scossi sono anzitutto personalità che la guerra l'hanno vista dal vivo.

Carlo Smuraglia, quasi 99 anni, al vertice dell'Anpi dal 2011 al 2017, è stato l'ultimo presidente partigiano, e pur smentendo uno scontro interno è stato netto: "Quella dell'Ucraina è Resistenza e va aiutata anche con le armi". Argomenti simili dalla senatrice a vita Liliana Segre: "La resistenza del popolo invaso rappresenta l'esercizio del diritto fondamentale di difendere la propria patria. Non è concepibile nessuna equidistanza. Se vogliamo essere fedeli ai nostri valori dobbiamo sostenere il popolo ucraino".

Soliani, pur invitando a evitare "caricature" sull'"inesistente anti-europeismo" di Pagliarulo, ha chiaro il nocciolo della questione: "Va riaffermato in positivo cosa è l'Anpi e quali valori difende: il riconoscimento della Resistenza, la difesa della democrazia, la costruzione della pace". E' il cuore del problema anche per il presidente della sezione di Milano Roberto Cenati: "A Bucha la responsabilità dei russi è fuori discussione, no ad ambiguità – ha detto alla "Stampa" - In Ucraina c'è la legittima resistenza di un popolo contro l'aggressore".

Cenati sta preparando la manifestazione milanese del 25 Aprile che sarà "di memoria della Liberazione e di impegno per la pace". Su quel palco saliranno anche lo stesso Pagliarulo, Maurizio Landini, una donna ucraina, e ci sarà una delegazione di Kiev. Il presidente dell'Anpi ha cercato di scrollarsi di dosso le accuse: "Mai equidistanti, da sempre dalla parte degli aggrediti, attaccati con volgarità e violenza. E' falso che sia putiniano". Nei post ce l'aveva con il Battaglione Azov, "dal simbolo simile alla svastica", con la formazione paramilitare Svoboda, con il "corrotto" governo Poroshenko. E tuttavia, le polemiche d queste settimane hanno scavato un solco: "Il dibattito è aperto, ora vedremo" aspetta Soliani; "L'Anpi faccia meno politica" avvisa Cenati. Un primo filo elettrico in vista del corteo pare disinnescato:, ci saranno le bandiere giallocelesti dell'Ucraina, non quelle della Nato che voleva la Brigata Ebraica.

Resta però un nodo sul ruolo attuale dell'Anpi: custode morale e culturale della nostra memoria storica o associazione di cittadini libera di esprimersi a tutto campo e anche di fare politica (come già accaduto in occasione del referendum sulla riforma costituzionale di Renzi)? Flores d'Arcais ha denunciato la "mutazione antropologica, politica ed etica" dell'Associazione. Sul "Domani" il politologo Salvatore Vassallo ne ricostruisce la storia: da "una delle più importanti organizzazioni collaterali del Pci togliattiano" con base associativa chiusa (e un solo presidente, Arrigo Boldrini, il comandante Bulow, dal '45 al 2006) a luogo di impegno politico "delle componenti contrarie al passaggio dal Pc in Pds e poi al Pd", da Rc alla Sinistra Arcobaleno. Con un momento di svolta: il congresso del 2006 a Chianciano, quando fu deciso (anche per esigenze anagrafiche) che per iscriversi era sufficiente riconoscersi nei valori della Resistenza. Alcuni che oggi ne fanno parte descrivono una forte area vicina alla sinistra e un'altra componente organizzata che fa riferimento alla Cgil (Carlo Ghezzi, vicepresidente Anpi già funzionario Cgil di lungo corso, si è speso per il bis di Pagliarulo).

Con congressi gestiti dal gruppo dirigente in modalità d'antan: accordo preventivo nel comitato nazionale, candidato unico, relazione iniziale, discussione, voto finale. Sicché quando Pagliarulo rivendica (correttamente) di essere stato confermato con il 95% dei consensi, si riferisce ai 35 sì espressi in quella sede su un documento, dicono, più morbido delle posizioni successive. L'Anpi ha 135mila iscritti e molte anime. Al congresso di Riccione a fine marzo, una platea di ventenni e ultrasettantenni ha urlato la sua voglia di pace e i suo dubbi all'invio di armi: "Gli amici di Putin cercateli a destra". Eppure, il sindaco di Sant'Anna di Stazzema Maurizio Verona, da "pacifista integrale sindaco di un borgo martire" ha consegnato al "Foglio" un messaggio diverso: "Addolorato e imbarazzato per le parole di Pagliarulo, non rende onore alla Resistenza e non tutela l'Anpi. Come si fa a non vedere che Putin sta facendo in Ucraina la stessa cosa dei nazisti in Italia nel '44?".