Il direttore Ferragni

Con grande entusiasmo da gennaio è alla guida della rete per gli italiani all'estero, già apportati i primi cambiamenti, ma è solo l'inizio. "Informiamo spettatori che sono anche elettori, circostanza straordinaria, già iniziate le trasmissioni per i referendum. Rinnovato 'L'Italia con voi' con una versione aggiornata di 'Sportello Italia' che sta rispondendo a centinaia di quesiti e all'interno spazio lo sport: abbiamo pensato a un nome nuovo, sarà annunciato tra un mese. Non possiamo trasmettere le partite di calcio, i diritti per la Serie A hanno cifre inarrivabili, ma ci saranno 300 ore in più dedicate ad altre discipline e da settembre dovrebbe partire un nuovo format con i tifosi di tutto il mondo. Poi ci sarà Rai Italy, piattaforma digitale. Vogliamo difendere le nostre radici linguistiche e attirare investitori stranieri. A chi non ci guarda più dico di tornare perchè siamo il Paese più bello del mondo e noi lo strumento per rafforzarne il legame"  


 

di ROBERTO ZANNI

C'è una nuova Rai Italia per i connazionali che vivono in tutto il mondo. Per una piccola parte lo si è già visto, ma il meglio, gli aspetti più interessanti stanno per arrivare, questione di qualche mese. È la visione moderna, proiettata in avanti, al passo con i tempi del nuovo direttore Fabrizio Ferragni, professionista di grande esperienza, alla guida del canale destinato agli italiani all'estero dallo scorso gennaio. Poco più di tre mesi non rappresentano certo il lasso di tempo per i bilanci, ecco allora che Ferragni, parlando con 'Gente d'Italia', ha raccontato sì quello che è cambiato, ma soprattutto quello che verrà.

- Direttore, cominciamo da 'L'Italia con voi': dopo Maria Cuffaro è tornata Monica Marangoni, un avvicendamento previsto o una scelta precisa?
"Maria Cuffaro, ottima collega, ci era stata prestata dalla sua testata il TG3, conduceva la trasmissione molto bene, ma con lo scoppio del conflitto i palinsesti sono stati rivoluzionati e si è arrivati a dover prendere una decisione, o da una parte o dall'altra così è tornata a fare quello che faceva prima, la giornalista inviata di guerra. A quel punto mi sono rivolto a Monica Marangoni che già aveva avuto esperienza nel guidare il format che abbiamo cominciato a cambiare e che ancora muterà nelle prossime settimane e in particolare alla ripresa della stagione a settembre quando a metà mese ripartirà la trasmissione per i nostri connazionali. Avremo altre novità, dopo quelle già presentate, alcune delle quali purtroppo dettate dalla situazione di cui siamo spettatori".
- 'L'Italia con voi', per gli accordi con la Presidenza del Consiglio, rappresenta un programma di servizio per le comunità all'estero, ed è appena tornato 'Sportello Italia' con la presenza di diversi esperti
"Abbiamo ripreso la nuova versione da un paio di settimane, chiamando un fiscalista un giuslavorista, una notaia e una matrimonialista per dare risposte alle domande che arrivano dai nostri spettatori, in particolare pensioni, investimenti, matrimoni, divorzi, tante cose che stanno alla base di scelte di vita di persone che si trasferiscono in un altro Paese e possono sorgere diversi problemi che prima si davano già per risolti. Siccome la Rai è un servizio pubblico lo 'Sportello' va in questa direzione e lo vogliamo fare sempre meglio e dalle prossime settimane siamo pronti ad arricchire la nostra offerta"
- Qual è stata la risposta dei connazionali?
"Le verifichiamo quotidianamente, con email, messaggi che riceviamo  che sono centinaia, il segno che abbiamo colpito nella giusta direzione, dando una risposta a quella che è una necessità molto avvertita".
- A giugno sono previste le consultazioni per i referendum: cosa fa e cosa farà Rai Italia al proposito?
"Il nostro canale informa i connazionali ,che oltre a essere spettatori sono anche elettori, una circostanza straordinaria per cui già da tre settimane, con l'avvio della campagna elettorale referendaria organizziamo ogni settimana un dibattito tra i 18, che saranno 12 dal prossimo anno, parlamentari eletti dagli italiani all'estero. Ne alterniamo due per volta, uno di centrodestra e uno di centrosinistra, uno di una circoscrizione, uno di un'altra, tanti temi discussi, oggi ci sono anche la guerra, la crisi economica, l'approvvigionamento e ovviamente i referendum, ricordando che nel nostro Paese, per essere validi, devono superare la soglia del 51% di votanti. E informando diamo consapevolezza ai nostri spettatori-elettori di far raggiungere oppure no il quorum".
- E per questo motivo Rai Italia ha un ulteriore ruolo, di grande rilevanza
"Sicuramente. Oltre dare informazioni specifiche, proponiamo anche trasmissioni che in Italia si occupano di queste problematiche. Ma in questi giorni, soprattutto dal Nord America, ci arrivano messaggi di spettatori che si lamentano per il fatto che certe trasmissioni un po' più leggere non vengono riproposte. Noi, con grande attenzione e garbo, rispondiamo che comprendiamo le loro ragioni, ma quanto trasmesso non è una nostra libera scelta, ma dovuta al fatto che siamo un servizio pubblico. Magari chi vive lontano, nel Canada come sulla costa del Pacifico degli Stati Uniti non si rende conto che qui, in Italia, c'è una guerra alle porte di casa, che l'Europa, noi compresi, la sta combattendo a forza di sanzioni economiche, perchè è stata fatta una scelta di valori dei quali anche i nostri concittadini devono essere consapevoli: e non sono gratis, hanno un prezzo, si fa fatica a conquistarli e allora ci sono rinunce da fare, bisogna essere informati con consapevolezza. Una sanzione economica in Italia ha un costo: il gas non sarà come prima, i prezzi delle materie prime crescono, stanno arrivando 100.000 profughi e noi stiamo facendo fronte in modo adeguato tenendo conto che c'è già una grande comunità ucraina composta da 250.000 persone. Questo per dire che siamo molto coinvolti e crediamo che anche i telespettatori-elettori debbano esserlo allo stesso modo. In caso contrario faremmo un pessimo servizio pubblico".
- Ma il contenitore 'Rai Italia' spazia, deve farlo, su tutti i campi. Uno di questi però, il calcio la serie A, dall'anno scorso è sparito con l'addio della storica 'Giostra del gol'
"Un programma must. Ma purtroppo non c'era nulla da fare. Sta cambiando il mondo, anche il calcio, lo sport principe. Quello che abbiamo potuto fare è mantenere l'informazione generalista con gli highlights delle partite che già transitano sulle altre reti, trasmessi anche all'estero. Questo lo stiamo salvaguardando. Abbiamo uno spazio dedicato allo sport all'interno di 'L'Italia con voi', che l'anno prossimo cambierà nome, secondo me ne avrà uno più accattivante..."
- Ce lo può anticipare?
"Ancora un mese per annunciarlo, ma l'abbiamo già deciso. Perchè ci sono diverse novità in arrivo. Faremo 300 ore di sport in più. Stiamo anche studiando un format, per una trasmissione post giornata di campionato con i fan club di tutte le squadre italiane sparsi nel mondo: confronti, dibattiti e speriamo di poterlo mandare in onda la prossima stagione. Pur non potendo trasmettere gli incontri di calcio, c'è pallavolo, pallacanestro, atletica leggera, nuoto, tuffi, ciclismo con il Giro d'Italia, perchè lo sport è una presenza importante che non può mancare"
- Comunque il calcio, che rappresenta uno dei legami più forti che unisce il connazionale all'estero all'Italia, sarà rinvigorito?
"Non possiamo parlare di partite perchè hanno un prezzo che non possiamo permetterci come Rai, parliamo di centinaia di milioni di euro e mi riferisco a una singola parte del mondo, in questo caso il Nord America, 3-400 milioni. Il mercato ha preso una direzione che non possiamo stabilire noi. Ma per esempio sul progetto di cui ho parlato prima con i fan, su questo ci impegniamo"
- Tra la sua idea di televisione che si sta materializzando e la realtà che ha trovato a Rai Italia, c'è molta differenza?
"Essenzialmente si tratta di due aspetti. Il primo voler raccontare la contemporaneità del nostro Paese ai nostri connazionali che magari sono lontani da qualche tempo: come sta andando l'Italia, le direzioni che si stanno prendendo. Insomma non solo un racconto nostalgico, ma guardare avanti. Ogni anno abbiamo 100.000 ragazzi che lasciano l'Italia per studiare e lavorare all'estero e vorremmo raccontarli non come cervelli in fuga, ma mantenendo con loro un legame. In particolare l'Europa: mancavamo a causa dei diritti del calcio, un mercato dove risiedono la metà dei 6 milioni di italiani iscritti all'Aire. Negli ultimi anni non riuscivano a vederci, causa i diritti tv della serie A. Ora ci possono invece seguire. L'altro aspetto fondamentale la tecnologia: oggi la metà dei connazionali guardano la tv attraverso smartphone, tablet, smart tv. Tutto questo ci induce a eseguire un cambiamento tecnologico nella nostra proposta. Con una duplice offerta: accostare, da settembre, a Rai Italia anche Rai Italy, piattaforma digitale, sulla quale stiamo lavorando, sulla quale caricheremo 400-500 ore di prodotti originali, in italiano e in inglese, che poi trasmetteremo anche su Rai Italia con un duplice obiettivo: in primo luogo difendere le nostre radici linguistiche che all'estero, dopo due-tre generazioni si stanno perdendo e quindi attirare, attraverso i nostri connazionali, che sono i primi ambasciatori, gli investitori o comunque gli stranieri: altre persone verso il nostro Paese. Siamo al lavoro per raggiungere questo obiettivo"
- Ma se il direttore Ferragni dovesse convincere a tornare quegli italiani all'estero che per il calcio o altri motivi hanno smesso di guardare Rai Italia, cosa direbbe loro?
"Che sono i cittadini del Paese più bello del mondo. In questi giorni mi trovo a Parigi: ho lasciato Roma piena di turisti stranieri, qui ne ho visti molto meno e devo dire che da italiano mi ha fatto un po' piacere. Ecco vivere il Paese più bello del mondo ci deve inorgoglire per cui avere questa possibilità è importante, anche mantenendo un contatto e noi siamo lo strumento per consolidare questo legame, aggiornando continuando su quanto avviene in Italia. È il nostro obiettivo".