di Giuliano Cazzola

Se mi fosse capitato durante le mie peregrinazioni televisive di imbattermi nel professor Alessandro Orsini gli avrei chiesto se – sulla base delle sue analisi a proposito delle cause della guerra in Ucraina – non si potesse ritenere che i veri responsabili della seconda guerra mondiale, anziché Hitler e Mussolini, fossero stati, nell’ordine, Winston Churchill, il quale, pur essendo il Regno Unito in grandi difficoltà nel 1940, rifiutò di negoziale con Hitler e portò il suo Paese a continuare da solo (‘’alone’’) una guerra che sembrava perduta. L’altro responsabile fu Stalin, il quale, dopo l’invasione tedesca dell’URSS, nel giugno del 1941, su di un fronte di quasi tremila km e una penetrazione nel territorio di mille Km in poche settimane, non chiese la resa incondizionata, ma continuò a combattere fino alla vittoria (l’Armata rossa fu decisiva nella sconfitta del nazismo in Europa) nonostante i 20 milioni di morti. Infine, ecco Franklin Delano Roosevelt, il presidente USA, che nel marzo del 1941 riuscì a fare approvare al Congresso la ‘’legge affitti e prestiti’’ (la stessa cosa sta facendo Joe Biden) con la quale l’Amministrazione era autorizzata ad armare i Paesi la cui sicurezza rappresentava un interesse strategico per l’America. Roosevelt, prima anche che gli USA entrassero in guerra (nel dicembre del 1941) fu in grado di fornire assistenza militare e armamenti pesanti all’Inghilterra, alla Francia libera, alla Cina nazionalista e, da giugno, all’URSS.

Immagino che secondo la dottrina Orsini il solo Paese ‘’assolto’’ non poteva che essere la Francia, una nazione che crollò in poche settimane e costituì persino un governo filo-tedesco (la famigerata Repubblica di Vichy) nella parte di territorio che non era occupato dagli invasori. Mutatis mutandis, mettendo al posto dei protagonisti di quei tempi, il Paesi impegnati nel conflitto ucraino mi sembrava che ci fossero molte analogie e che a quelle lontane vicende potessero applicarsi le discutibili teoria di Alessandro Orsini. Però avvertivo che nel mio ‘’volo pindarico’’ attraverso la storia vi erano forzature polemiche che il professore avrebbe potuto respingere, invitandomi a non scomodare un passato lontano per commentare i fatti di oggi. Invece no. In una delle ultime performance televisivo ‘’il traduttor dei traduttor’’ di Putin, ha fatto tutto da sé e ha portato a conclusioni coerenti le sue teorie, assolvendo Hitler dall’aver provocato la seconda guerra mondiale. Secondo l’esimio professor Orsini: «Hitler ha invaso la Polonia senza l’intenzione di far scattare» il conflitto, ma che l’evento scatenò un effetto domino che il leader nazista «non si aspettava». Il professore aveva esordito provando a spiegare perché, a detta sua, l’ingresso di nuovi Paesi nella  rappresentasse «un pericolo enorme per l’umanità»: così ha fatto ricorso alle origini della seconda guerra mondiale, spiegando che «a differenza di quello che moltissimi pensano, la seconda guerra mondiale non è scoppiata perché Hitler a un certo punto, deliberatamente, ha deciso di attaccare Inghilterra, Francia, Polonia e Russia». Il problema stava tutto nel sistema di alleanze di allora in forza del quale, se un Paese veniva attaccato gli altri dovevano difenderlo. Di qui, secondo Orsini, il guaio di appartenere alla NATO, un legame che diventa più pericoloso man mano che l’alleanza si allarga, nel senso che – se abbiamo ben compreso – Putin avrebbe un numero maggiore di Paesi da invadere e noi un numero altrettanto maggiore da dover difendere.

Io sono allibito da dichiarazioni come queste. Queste non sono opinioni, ma banali atti di negazionismo. In sostanza, se non ci fossero stato, nel 1940, dei trattati che obbligavano ad atteggiamenti solidali gli alleati (non fu così a Monaco nel 1938), le democrazie europee avrebbero dovuto consentire che Hitler,dopo aver annesso l’Austria e la Cecoslovacchia, invadesse la Polonia, la Norvegia, violasse la neutralità dei Paesi bassi e del Belgio. Peraltro, Francia e Inghilterra dichiararono guerra alla Germania dopo l’invasione della Polonia il 1° settembre nel 1939; ma allora si parlò di ‘’strana guerra’’, perché le ostilità vere cominciarono nella tarda primavera del 1940, quando Hitler aggredì la Francia violando la neutralità dei Paesi confinanti. Non vorrà venire a raccontare, Orsini, che vi furono dei malintesi da parte delle potenze democratiche sulle reali intenzioni di Hitler? Che al Fuhrer interessava soltanto aver mano libera nel sottomettere l’Europa e che doveva essere lasciato fare in nome della pace? Del resto i bambini erano felici.