Giuseppe Conte (foto: depositphotos)

Un inceneritore brucia rifiuti producendo anidride carbonica e sostanze dannose per l'ambiente. Un termovalorizzatore produce calore mediante vapore generato. La differenza, sostanziale, è già evidente nei due termini: inceneritore non è termovalorizzatore, inceneritore non produce calore. La differenza è nota a Giuseppe Conte? L'altra sera a Porta a Porta ha ribadito il suo fermo, drastico, invalicabile ``No a "inceneritore" a Roma. Ma a Roma quello in programma è un termovalorizzatore, a Roma non ci sono inceneritori a cui opporsi (o meglio ci sono i mini e diffusi roghi clandestini di rifiuti o quelli ancor più mini dei cassonetti in fiamme). Davvero Giuseppe Conte la differenza non la sa?

Certo che Giuseppe Conte la differenza la conosce, la sa, la sa...Ma non gli torna utile saperla la differenza quando fa l'avvocato del popolo. Quando fa l'avvocato, l'avvocato garbuglia. Garbuglia con le parole e i concetti. L'avvocato lavora per la sua parte, mica per la verità. Come quando, un solo esempio tra i tanti, la sua parte chiaramente si opponeva al Tap. Il gasdotto avrebbe distrutto il mare, la spiaggia, gli ulivi, desertificato la costa, ridotto la splendida Puglia a suolo marziano/lunare dove fosse passato. Ora il Tap c'è, ci sono anche il mare di sempre, la spiaggia di sempre, gli ulivi di prima (a sterminare gli ulivi ci ha pensato la superstizione anti scienza negazionista pure della Xylella e pure qui la parte di Conte era ed è in prima fila). Il gasdotto passa sotto terra, non devasta e non deturpa nulla se non le ossessioni compulsive degli anti moderni di cui Conte è l'avvocato. Meno male, per fortuna quella causa, quella del Tap, la parte di Conte l'ha persa nel Tribunale della realtà, per fortuna di tutti, per fortuna da lì arriva il gas.

Avvocato Conte, obiezione respinta dovrebbe dire la Corte della ragione e dell'evidenza. Respinta perché speciosa e, più che cavillo, garbuglio. Respinta perché l'avvocato Conte sostituisce ad arte un nome all'altro con chiaro intento di depistaggio. In aula, in dibattimento giudiziario si chiama attività di difesa o di pubblica accusa. In politica la stessa attività ha altro nome: si chiama bugia, meditato e incallito mentire.