Conclusa l'indagine conoscitiva sul voto all'estero, la Giunta delle elezioni della Camera è al lavoro sul documento conclusivo che dovrebbe sintetizzare alcune modifiche alle procedure, emerse dalle audizioni, su cui i deputati dei diversi schieramenti si trovino d'accordo. 

Nella bozza di documento conclusivo illustrata dal presidente Roberto Giachetti (Iv) si evidenzia l'ipotesi di riforma del sistema elettorale della circoscrizione Estero attraverso l'introduzione di liste bloccate o di collegi uninominali e la riforma delle ripartizioni; l'ipotesi di riforma delle modalità di espressione del voto all'estero (mediante la previsione dell'uso dello SPID o l'introduzione del QR code per una maggior garanzia della personalità del voto); e l'ipotesi di inversione dell'opzione (prevedendo il voto per corrispondenza come modalità da richiedere da parte dell'elettore residente all'estero, che avrebbe come modalità ordinaria il voto in presenza sul territorio nazionale). Temi su cui la Giunta – è stato precisato da più parti – darebbe indicazioni, visto che le sedi parlamentari competenti sono altre.

Per Fontana (Fi) sulla modifica delle ripartizioni e l'inversione dell'opzione di voto "non è emerso dall'indagine che la Giunta possa dare un'indicazione unanime"; indicazione che, ha aggiunto, potrebbe "trovarsi sul tema delle modalità di espressione del voto", sottolineando "l'importanza di ricorrere alle tecnologie digitali", che se ancora non sono considerate sicure per il voto in sé, certo possono "essere utili ai fini della garanzia della personalità del voto, attraverso la sostituzione del tagliando elettorale con un documento che l'elettore deve stampare mediante l'utilizzo dello SPID, che tra l'altro sarà obbligatorio dal 1° gennaio 2023 anche per i cittadini residenti all'estero".

Più lungo e articolato l'intervento di Elisa Siragusa (Ev), deputata eletta all'estero, che ha ribadito il suo favore per l'inversione dell'opzione su cui, ha ricordato, molti degli auditi si sono pronunciati, tra cui "uno dei tre rappresentanti del Consiglio generale degli italiani all'estero". 

Se per i dati sui votanti con l'inversione dell'opzione non si possono prendere a paragone le elezioni dei Comites, "perché si tratta di organismi poco noti agli italiani all'estero", la sua introduzione dovrebbe essere sostenuta da "una campagna informativa rivolta a tutti gli italiani all'estero, eventualmente attraverso l'invio di una specifica comunicazione sulle nuove modalità di esercizio del diritto di voto". 

Quanto alla personalità del voto "dovrebbe essere superato l'attuale meccanismo di inserimento del tagliando elettorale all'interno del plico, che dovrebbe essere sostituito da modalità cartacee o digitali di produzione del tagliando medesimo da parte dell'elettore". Siragusa ha quindi ribadito "l'importanza che all'elettore sia sempre consentito tracciare informaticamente il plico in tutto il suo percorso, dal momento in cui esso viene spedito al suo indirizzo a quello in cui esso viene sottoposto a scrutinio". 

Anche Del Basso De Caro (Pd) si è detto "personalmente favorevole alla inversione dell'opzione", sostenendo poi che "in caso di mancata unanimità su questa ipotesi, sarebbero opportuni altri approfondimenti con esperti della materia sul voto elettronico, perché oltre alla personalità è fondamentale anche la segretezza del voto". Quanto al sistema elettorale, il deputato si è detto "favorevole all'introduzione, in tutte le ripartizioni della circoscrizione Estero, di collegi uninominali maggioritari, che consentirebbero di arginare alcune criticità che sono state riscontrate con riferimento all'espressione del voto di preferenza".

Un'ipotesi, quest'ultima, su cui Melicchio (M5S) ha espresso "perplessità": a suo parere, "con l'introduzione dei collegi uninominali maggioritari e le liste bloccate si correrebbe il rischio di eleggere parlamentari privi del sufficiente collegamento con i territori che sono chiamati a rappresentare". necessario, quindi, "conservare il voto di preferenza". Se "alcune criticità emerse appaiono risolvibili con la digitalizzazione e con il tracciamento dei plichi", il deputato ha rilevato come sull'inversione dell'opzione ci sia stata "una convergenza importante degli auditi in senso favorevole, sebbene vi possano essere sensibilità diverse tra i gruppi parlamentari". Dunque andrebbe introdotta perché "consentirebbe di risolvere in modo più semplice alcuni problemi". Quanto infine al voto elettronico, da lui perorato, "riconosco che dalle audizioni è emerso che non vi sono le condizioni tecnologiche per la sua applicazione già dalle prossime elezioni politiche".

Concludendo, Giachetti ha ribadito che "la Giunta non ha dirette competenze legislative" ma, ha aggiunto, "credo che la legge che disciplina l'elezione dei parlamentari all'estero dovrà essere necessariamente modificata a seguito della riduzione del numero di parlamentari conseguente alla recente riforma costituzionale. Su questo punto, la Giunta potrà fornire proprie indicazioni ai competenti organi della Camera" ma "solo se si raggiungesse l'unanimità".

"Dal punto di vista teorico, - ha osservato il presidente – il voto elettronico costituirebbe la soluzione migliore al problema della personalità e della effettività dell'esercizio del voto. Ma attualmente tale opzione non appare garantire sufficienti livelli di sicurezza informatica".
Quanto all'inversione dell'opzione, "occorre considerare che essa – pur rappresentando in astratto una valida soluzione a molte criticità emerse – ha però fatto registrare obiezioni, anche di carattere tecnico, in particolare da parte dell'amministrazione del ministero dell'Interno, che non appaiono infondate". 

"Il punto sul quale è emersa unanimità di vedute – ha aggiunto – è quello della digitalizzazione delle procedure, finalizzata alla maggiore garanzia della personalità del voto attraverso l'utilizzo di strumenti quali lo SPID o il QR code, nell'auspicio che tali strumenti possano essere effettivamente impiegati in piena sicurezza già in occasione delle prossime elezioni". 

Alla luce di questi passaggi, Giachetti ha informato i colleghi che predisporrà una bozza di sintesi delle proposte della Giunta "da sottoporre all'attenzione dei Gruppi". Il testo sarà infine oggetto di discussione in una prossima seduta, quando la Giunta dovrà approvare il documento finale dell'indagine conoscitiva.