Generare il certificato elettorale con lo Spid e usare un QRCode per tracciare il plico una volta votato. Queste, in sintesi, le proposte contenute nel documento finale che la Giunta delle elezioni della Camera ha approvato all'unanimità nella seduta di ieri, a conclusione dell'indagine conoscitiva sulle modalità applicative della legge sul voto all'estero, la 459/2001.

Nel documento conclusivo, ha spiegato il presidente Roberto Giachetti (Iv), sono state inserite le due proposte su cui è stata riscontrata identità di vedute dai membri della Giunta.

"Le proposte sono essenzialmente le seguenti", ha spiegato. "Dare agli elettori residenti all'estero la possibilità di generare tramite SPID il proprio certificato elettorale contenente un QR code in modo da permettere al seggio – in fase di apertura del plico elettorale – di accertare celermente la titolarità del diritto di voto; in subordine, prevedere che tale QR code sia inviato all'elettore in forma cartacea dalle competenti sedi consolari"; e, in secondo luogo, "prevedere che sulla busta esterna contenente il materiale elettorale sia apposto un codice (a barre o QR code), che consenta di tracciare in ogni momento il plico stesso, salvaguardando al contempo la segretezza del voto". Nel documento, ha precisato, "si dà comunque conto di tutti i temi affrontati nel corso dell'indagine", dunque dall'inversione dell'opzione al voto elettronico e così via.

Nella discussione che ha preceduto il voto, Elisa Siragusa (Ev) ha sostenuto che l'indagine conoscitiva ha "costituito un importante momento di approfondimento sulle problematicità del voto degli italiani residenti all'estero, che peraltro si sono ripetute anche in occasione della consultazione referendaria del 12 giugno scorso, in occasione della quale si sono registrate una bassissima partecipazione e l'impossibilità, per alcuni elettori, di votare". Da sempre favorevole all'inversione dell'opzione - se vuoi votare lo devi dire – la parlamentare eletta in Europa ha ribadito il suo "rammarico per il mancato raggiungimento dell'unanimità" su tale proposta. In ogni caso "i due punti sui quali tale unanimità è stata raggiunta sono di fondamentale importanza ai fini del superamento di talune criticità emerse".

D'accordo con le proposte del documento anche Maria Soave Alemanno (M5S) che ha ricordato ai colleghi di aver presentato un ordine del giorno al disegno di legge di conversione del decreto-legge n. 41 del 2022 (Disposizioni urgenti per lo svolgimento contestuale delle elezioni amministrative e dei referendum previsti dall'articolo 75 della Costituzione da tenersi nell'anno 2022, nonché per l'applicazione di modalità operative, precauzionali e di sicurezza ai fini della raccolta del voto), che impegna il Governo a "tenere conto di quanto emerso nel corso dell'indagine conoscitiva svolta dalla Giunta".

Per Gregorio Fontana (Fi) "pur non essendo ancora tecnologicamente sicuro ricorrere al voto elettronico in senso stretto, le proposte contenute nel documento rappresentano comunque un primo passo significativo, quanto meno in via sperimentale, verso la digitalizzazione delle procedure di espressione del voto per i connazionali residenti all'estero, che è finalizzata a perfezionare l'univocità del riconoscimento dell'elettore". Tali proposte, ha aggiunto, "potrebbero anche essere trasfuse in un emendamento al ddl di conversione del decreto-legge n. 41".

Concludendo, Giachetti ha ribadito che "nel documento conclusivo si dà conto anche dei temi sui quali non si è registrata l'unanimità, ma – come a proposito dell'inversione dell'opzione – si è riscontrata un'ampia maggioranza. Credo che la soluzione migliore, in futuro, non potrà essere rappresentata che dal voto elettronico". 

Il presidente ha quindi annunciato di voler "presentare una proposta di legge che recepisca le conclusioni del documento conclusivo dell'indagine conoscitiva", invitando i membri della Giunta a sottoscriverla. 

Il documento finale, quindi, è stato approvato all'unanimità; il testo sarà trasmesso per opportuna conoscenza al Presidente della Camera e al Presidente della Commissione Affari Costituzionali, dove è in corso l'esame del disegno di legge di conversione del decreto-legge n. 41.