Roberto Fico foto (foto Depositphotos)

Con il limite al secondo mandato tante facce conosciute negli ultimi anni, in teoria, dovrebbero scomparire dalla politica italiana. Già, perché agli albori del M5S tutti erano concordi: "Non si può vivere di politica". E tanti sono i big in scadenza.

Di Maio, ma anche deputati a lui vicini come Battelli (presidente della commissione Affari europei) o la viceministra dell’Economia Castelli. Ci sono poi vertici istituzionali come il presidente della Camera Fico (capo degli ortodossi, ma oggi più vicino a Conte) e la vicepresidente del Senato Taverna, fedelissima dell’ex premier.

Rimarrebbero esclusi anche tutti i membri M5S del governo, come Dadone e D’Incà. Altri grandi esclusi sarebbero Toninelli, il capogruppo alla Camera Crippa, il sottosegretario Di Stefano, il probiviro Fraccaro, l’ex capo reggente Crimi, fedelissimo di Conte, e l’ex Guardasigilli Bonafede. Ma anche, e soprattutto, Cominardi, il tesoriere M5S.