di Matteo Forciniti

Con un omaggio a Brunelleschi l’associazione Figli della Toscana in Uruguay ha ripreso le attività dopo il difficile periodo della pandemia. La conferenza tenuta dalla neo presidente Lilián Cappuccini si è svolta sabato presso la Missione Cattolica a Montevideo e ha riunito un gruppo di soci in un pomeriggio all’insegna della cultura e del rincontro.

“Da sempre una delle nostre attività principali è quella di rendere omaggio alle tante illustri personalità toscane che sono un vero e proprio orgoglio per noi toscani all’estero. Questo è anche un modo per mantenere la cultura e le tradizioni” ha spiegato Lilián Cappuccini Gente d’Italia al termine di una conferenza molto seguita dal pubblico. “In passato avevamo già fatto qualcosa per Dante, Puccini e Leonardo Da Vinci. Da tempo avevamo l’idea di parlare di Filippo Brunelleschi in occasione dei 600 anni dell’avvio dei lavori della cupola di Santa Maria del Fiore recentemente ricordati ma poi purtroppo a causa del Covid abbiamo dovuto rimandare il tutto. Adesso, dopo le elezioni per il rinnovo del consiglio direttivo, ci sembrava il momento migliore per riprendere l’idea. L’ultimo periodo che abbiamo vissuto è stato difficile per tutti ma adesso per fortuna lo abbiamo lasciato alle spalle e guardiamo avanti”.

Per la Cappuccini “Brunelleschi è una personalità fondamentale per la cultura toscana e più in generale per la cultura italiana: è stato il massimo propulsore del Rinascimento, il punto di riferimento per un’intera generazione di artisti molto importanti che verranno dopo di lui. Una figura come questa merita senz’altro di essere conosciuta tra i discendenti e non solo. Tutti noi quando viaggiamo nella nostra regione possiamo ammirare questi capolavori che ci ha lasciato”.

Tra tutte le opere realizzate dal “primo architetto moderno della storia”, la presentazione si è concentrata in particolare sulla Cupola del Duomo di Firenze, tuttora la più grande cupola in muratura mai costruita in quella che all’epoca sembrava un’impresa impossibile. “La cupola è un simbolo del passaggio dal Medioevo al Rinascimento. Fu un’opera impressionate, difficile da realizzare per via delle sue enormi dimensioni che richiese l’utilizzo di un sistema di cerchiature di mattoni: il diametro massimo della cupola interna è di 45,5 metri, mentre quello dell’esterna è di 54,8 ed è alta 116 metri. I lavori iniziarono nel 1420 e durarono più di quarant’anni se consideriamo anche la lanterna che è un altro gioiello e che ispirerà anche la Basilica di San Pietro. Per capire le sue enormi dimensioni dobbiamo ricordare che vennero utilizzati circa 4mila mattoni dal peso di quasi 40mila tonnellate che equivalgono a circa 7.500 elefanti”.

L’associazione Figli della Toscana si riunisce in genere il terzo sabato di ogni mese presso la Missione Cattolica a Montevideo e per il mese di ottobre è prevista una grande iniziativa in occasione del venticinquesimo anniversario della sua fondazione.