Giorgia Meloni (Depositphotos)

Pace fiscale, estensione della flat tax, sicurezza e immigrazione: è su questi capisaldi che si basa il programma di governo del centrodestra, ormai in dirittura d'arrivo, con il tavolo di lavoro convocato dalle forze che compongono la coalizione giunto praticamente all'ultimo km. Si tratta, praticamente, di completare tutte le fasi di strutturazione del testo, poi l'agenda potrà essere ufficialmente presentata. "Il programma – conferma Matteo Salvini – sarà pronto entro questa settimana. Io l'ho letto, è sostanzialmente pronto al 99%, tranne qualche limatura.”. E, come annuncia Silvio Berlusconi via social, "nessuna imposta patrimoniale sulla casa, sui risparmi e sulle successioni". Su sicurezza e immigrazione, inoltre, “non c'è niente da inventare” per il leader leghista visto che “ci sono i decreti Sicurezza cancellati dalla sinistra che potrebbero essere riapprovati”. E sul tema, assicura, "con Fratelli d'Italia non siamo assolutamente distanti, ogni proposta è la benvenuta. Il blocco navale? Parliamone, parliamo di tutto”. Anche all'eventualità che possa toccare proprio alla Meloni indossare i panni del premier: "Se prende un voto in più Giorgia Meloni, il premier lo fa Giorgia Meloni. Se prende un voto in più Matteo Salvini, lo fa Matteo Salvini. Più chiaro, bello e lineare di così non si può" spiega l'ex titolare del Viminale. Nel frattempo, mentre Forza Italia presenta il suo nuovo simbolo (in cui accanto al simbolo storico del partito compare il nome “Berlusconi presidente” ed il riferimento al Partito Popolare europeo), va profilandosi l'ipotesi, per le forze di centro che hanno aderito alla coalizione, di correre con una lista unica che raggrupperebbe Udc, Coraggio Italia, Noi con l'Italia e Italia al centro. L'ipotesi, emersa al tavolo aperto sulla ripartizione dei collegi uninominali, prevederebbe un accordo per ottenere un maggior numero di collegi. Nell'intesa di fine luglio - siglata dai leader di tutti i partiti della coalizione - erano previsti 11 collegi per il partito guidato da Maurizio Lupi e per quello di Luigi Brugnaro, mentre l'Udc rientrava tra i “posti” assegnati a Forza Italia (in tutto 42) che di fatto se ne faceva carico. Ma la settimana scorsa la nascita di due liste (Udc-Udc e NcI-Iac) ha rimesso in gioco gli equilibri e dunque i collegi. Da qui la possibilità che, essendoci più forze politiche in una lista unica di centro, cresca anche il numero dei collegi a loro disposizione.