Ieri, a Cernobbio, è stata la giornata dei confronti tra i leader di partito. La notizia più interessante riguarda uno scambio di vedute, ovviamente non amichevole, tra la leader di Forza Italia Giorgia Meloni e il segretario del Partito democratico Gianni Letta. Tra i temi trattati, quello del Pnrr. Ebbene, secondo la Meloni “non può essere un’eresia dire che il Piano non può essere perfezionato: è previsto nella norma”. Lo ha sottolineato nel suo discorso al Forum Ambrosetti puntualizzando che “il problema più grande nostro non sarà rivederlo o sistemarlo, ma saranno i ritardi che ci ha lasciato il vecchio governo”. “Penso che questo tema possa essere affrontato senza che diventi una questione di eresia. Non vuol dire stravolgerlo”, ha spiegato. Una presa di posizione che non è piaciuta per niente a Letta: “Il Pnrr è la nostra stella polare, il punto di riferimento complessivo. Si può discutere, ma diciamo ’no’ alle rinegoziazioni. Se ci mettessimo in un confronto con Bruxelles perderemmo soldi e prospettive per il futuro. La nostra Europa è quella della foto di Kiev, in cui l'Italia, la Francia e la Germania sono l'Europa – ha detto invece Enrico Letta -. L'Italia non discute con l'Europa; l'Italia è l'Europa nella nostra concezione delle cose". E ha chiarito: “Noi siamo lineari e affidabili sempre per il progresso del nostro Paese”. Il segretario del Pd ha poi spiegato di “non essersi pentito di essersi rimesso dentro la politica, ma anzi che non c'è onore più grande che battersi per le proprie idee e cambiare il destino del proprio Paese”. “Dobbiamo evitare la recessione a tutti i costi”, ha ribadito Letta ricordando il sostegno al governo Draghi che “ha rappresentato uno scudo fondamentale al Paese”. “Per quanto ci riguarda la credibilità sul futuro e la questione del debito è un problema fondamentale che ci tocca a livello europeo perché il nostro debito si reggerà dentro un Europa che si sostiene ed è credibile”. Altro tema trattato dalla numero uno di FdI, i rincari: “Non sarei per un nuovo scostamento di bilancio. Penso si può provare a parlare con l'Ue per usare le risorse della nuova programmazione europea”, ha spiegato la Meloni durante il suo intervento. "Non comprendo la timidezza europea sul prezzo del tetto del gas – ha aggiunto la leader di Fratelli d'Italia - che se oggi non c’è è perché non è conveniente alla Germania e all'Olanda”. Oltre al price cap “si può scorporare l'energia elettrica dal gas e lo si può fare anche a livello nazionale”, ha affermato successivamente, calcolando che dovrebbe avere un costo di 3 o 4 miliardi”. La Meloni ha poi tessuto anche le lodi di Mario Draghi (“bravissimo”). Ma perché non ha funzionato come poteva? “Perché siamo una repubblica parlamentare. Bello Draghi a capo del governo ma con quale maggioranza? Se ricominciamo a mettere insieme i partiti che oggi fanno finta di farsi battaglia avremmo sempre lo stesso problema: non avremo una visione”.